Il condominio, l’avvocato e il Ministero pubblico
Giunti all’altezza delle due rotatorie di largo Kennedy a Chiasso, il condominio La Corte del Sole funge, se vogliamo, da entrata nella cittadina. Da lì parte corso San Gottardo, la spina dorsale viaria del Comune. La palazzina è datata, ma esternamente conserva ancora il fascino della «Chiasso che fu». Il problema è ciò che è avvenuto – e che avviene tuttora – al suo interno. La Corte del Sole è infatti finita sotto la lente del Ministero pubblico e, con essa, anche un noto avvocato ticinese con dei trascorsi in politica.
Basta addentrarsi nella corte interna del condominio per capire che qualcosa non torna. Il meccanismo elettrico che apre e chiude il portone è stato disattivato, alcune biciclette sono parcheggiate da tempo, troppo per poter dire che siano state utilizzate di recente. Lo stabile composto da 18 appartamenti, a prima vista, potrebbe sembrare «senza vita». In realtà scopriamo che vi sono tre inquilini: due di questi risultano essere proprietari; un terzo invece è in affitto. Le altre unità abitative sembra siano vuote. Anche perché, stando a quanto ci è stato raccontato, nei 16 appartamenti riconducibili a due società, verso la fine del mese di ottobre il riscaldamento centrale è stato spento. E, di conseguenza, manca anche l’acqua calda. Il motivo è presto trovato: sino a qualche settimana fa le fatture non erano state pagate.
Ma questa, se vogliamo, è solo la punta dell’iceberg. Lo sa bene chi è proprietario di uno dei 18 appartamenti della Corte del Sole e che si è trovato a dover gestire delle infiltrazioni d’acqua. Infiltrazioni che, una volta annunciate, hanno permesso di capire che l’intero edificio non era coperto a livello assicurativo. O meglio: che la copertura assicurativa dell’intero immobile era saltata a causa del fatto che (ancora una volta) i premi non fossero stati saldati. E il sogno di aver comperato casa, dalla scorsa primavera si è presto tramutato in un incubo.
Dove sono finiti i soldi?
Grazie alla documentazione che abbiamo potuto consultare si comprende subito che si sono manifestate alcune falle nella gestione dell’edificio di via Interlenghi. E, di riflesso, si sono presentati i primi quesiti. Ma dove sono finiti i soldi delle pigioni? Dov’è la contabilità relativa alla gestione del condominio?
Per vederci chiaro quest’estate è stata richiesta un’assemblea condominiale alla quale hanno presenziato i due proprietari dei rispettivi appartamenti, l’amministratore del condominio e l’uomo riconducibile alle società alle quali sono intestate le altre 16 unità abitative. Quest’ultimo in videoconferenza dall’estero, dal Brasile. Assemblea che non dissipa i dubbi, anzi. La nuova assicurazione lamenta mancati pagamenti, la contabilità non sembra essere allestita a regola d’arte e nel frattempo si è appreso che dal Comune arriva un’ulteriore diffida di pagamento di diverse migliaia di franchi: è scoperta anche la tassa d’uso delle canalizzazioni. Non da un anno, bensì dal 2019.
Sotto la lente
L’amministratore del condominio – l’avvocato citato in apertura d’articolo – rinuncia al mandato e al suo posto viene nominata una fiduciaria la quale riconosce sin da subito le pesanti situazioni debitorie nella quali versa il condominio. Si cerca, insomma, di risollevare le sorti del condominio. Ma si avverte anche la necessità di fare i conti con la giustizia. Ed è per questo motivo che al Ministero pubblico arriva una denuncia a carico del legale, amministratore del condominio per una decina d’anni circa. Uomo che, stando a nostre informazioni, qualche settimana fa è stato sentito dal procuratore pubblico Andrea Gianini. E che, allo stato attuale del procedimento, risulta essere indagato con l’accusa di amministrazione infedele.