Il detto e il non detto delle tensioni a Cureglia
Nel «villaggio piacevole» (citiamo dal sito internet del Comune) di Cureglia ieri non era giorno per soffermarsi sulle amenità che offre il paese, bensì per fare chiarezza, per dipanare una nebulosa situazione politica che ha portato di recente un municipale – Michele Moor, il Centro – a dare le dimissioni dall’Esecutivo e un altro municipale – Stefano Rezzonico, PLR – a dare le dimissioni dal proprio partito, cosa che ieri peraltro ha spinto il presidente sezionale PLR Fulvio Pagnamenta a chiedere che si dimetta anche da municipale. Di questa fosca situazione si è discusso – in una serata altrettanto fosca, almeno a livello meteorologico – in coda al Consiglio comunale di ieri sera, appunto. «Grimaldello» è stata un’interpellanza intitolata «Dimissioni municipali» inoltrata dalla lista Rosso-Verde, che ha dato l’occasione al Municipio di spiegare ai presenti cosa stesse succedendo. E che qualcosa stesse succedendo l’aveva anticipato la RSI un paio d’ore prima del Consiglio comunale, cosa che ha portato peraltro a gremire la sala del Legislativo. «Neanche per un referendum saremmo stati così in tanti», si è ad esempio meravigliato un consigliere comunale.
Le «spiegazioni»
In realtà, «spiegare» è un termine estremamente generoso per quanto sentito ieri durante la seduta. A rispondere per il Municipio è stata la sindaca Tessa Gambazzi Pagnamenta, che si è tutto sommato limitata ad affermare che in effetti Moor ha dato le dimissioni lo scorso luglio, che il Consiglio di Stato ad agosto le ha accolte, e che questa decisione è però stata impugnata a settembre (stando a nostre informazioni, da un altro municipale). Impedendo quindi a Tiziano Molteni di subentrare. Moor al momento è ancora in carica per l’effetto sospensivo del ricorso Quello che non è stato spiegato è il perché siano giunte queste dimissioni (Moor da noi sollecitato non ha voluto elaborare), né perché esse siano state impugnate. Il Municipio su questo non s’è espresso, citando il fatto, per bocca della sindaca, che la Legge sancisce che l’Esecutivo non è tenuto a rispondere a interpellanze laddove riguardino temi che toccano la sfera privata delle persone, o di esclusiva competenze del Municipio, o che riguardino procedure in corso, come sarebbe il caso. La sindaca ha solo specificato che Moor si è appellato al capoverso tre dell’articolo 85 della Legge organica comunale («dimissioni per un’infermità che rende eccessivamente gravosa la carica di municipale, o altri motivi gravi»). Ieri Moor era presente alla seduta, così come il resto del Municipio. V’è da dire che, da parte sua, il Legislativo non ha insistito più di tanto per capire cosa stesse succedendo, e si è accontentato delle affermazioni del Municipio, senza che ne sia nata una discussione. Poco dopo si è passati a parlare di caldaie a pellet e di «chiusini» stradali e di chi deve pagarli. Vi è stata invero un po’ di discussione riguardante l’aggiornamento del Piano regolatore, che stenterebbe, ma ciò non sarebbe legato alla questione dimissioni.
Chiusa la seduta...
A rendere più surreale il tutto, al termine della seduta abbiamo chiesto ragguagli ad alcuni consiglieri comunali e tutti a microfoni spenti ci hanno raccontato grossomodo la stessa storia. In Paese, insomma, quanto sta succedendo sarebbe il classico segreto di Pulcinella, e il silenzio di ieri potrebbe anche esser visto come una volontà di voler lavare i panni sporchi in casa propria. Sia come sia, le voci che abbiamo raccolto (le ridurremo alle loro componenti essenziali e invitiamo a prenderle con la dovuta cautela a questo stadio, non essendoci conferme ufficiali) parlano di una situazione tesa all’interno del Municipio, che sarebbe di fatto spaccato in due. Situazione che si protrarrebbe da inizio legislatura e che si sarebbe vieppiù esacerbata nel tempo, fino alle dimissioni, a delle segnalazioni alla Sezione enti locali e forse anche alle forze dell’ordine. Vi sarebbe infatti chi in Comune di recente avrebbe denunciato possibili reati di natura finanziaria.