Bellinzona

Il ferragosto di Casa Marta: «Momento emozionante»

Il futuro centro di prima accoglienza temporanea è «a tetto»: potrà aprire entro giugno dell’anno prossimo offrendo altri 30 posti in Ticino alle persone rimaste senza un alloggio per vari motivi
Nel XVIII secolo accoglieva i viandanti, dal 2023 ospiterà i senzatetto. © Ti-Press/Elia Bianchi
Simone Berti
26.04.2022 06:00

Pensiamo che il brindisi tra addetti ai lavori e autorità avrebbe strappato un sorriso a Luca Buzzi. La sua Casa Marta è «a tetto» e ieri si è tenuto il «ferragosto». Il centro destinato all’accoglienza temporanea delle persone rimaste senza un posto in cui vivere avanza. Dovrebbe essere pronto per giugno 2023, forse anche un po’ prima. Il promotore, deceduto lo scorso dicembre dopo una vita dedicata al prossimo, avrebbe apprezzato la veloce evoluzione del progetto che per motivi finanziari e tecnici ha faticato non poco a partire. Ora, dopo circa 8 mesi di lavoro, il traguardo appare più vicino. Soddisfatto Renato Minoli, che ha rilevato la presidenza della Fondazione proprio da Luca Buzzi. «È un momento cruciale ed emozionante» ha affermato. Presente anche Silvana Buzzi, moglie di Luca, la quale ha ringraziato per il sostegno che prosegue e che permetterà di coronare un sogno inseguito con tenacia per molto tempo. Tra microfoni e telecamere si è tenuta la visita al cantiere, a due passi dalla sede centrale di Banca Stato, insieme a direzione lavori, capo cantiere, operai e rappresentanti di Cantone e Città, che sostengono ampiamente l’iniziativa.

Nel XVIII secolo l’edificio era adibito ad accogliere i viandanti e le diligenze in transito. Prima del cantiere era in disuso da oramai mezzo secolo, ora la sua nuova vita sta prendendo forma. Il Comune lo metterà a disposizione gratuitamente per 50 anni, e in cambio non avrà solo spazi multiuso a disposizione del mondo associativo, ma guadagnerà pure punti nell’ottica dell’inclusione sociale, come sottolineato dal sindaco Mario Branda. Qui potranno trovare alloggio coloro che per vari motivi sono rimasti senza una sistemazione abitativa dignitosa, e al cui bisogno le altre forme di accoglienza non hanno potuto rispondere. Le tipologie sono molte. Il marito allontanato da casa e la donna che a casa era maltrattata; lavoratori precari; giovani in rotta con la famiglia; inquilini sfrattati; pazienti dimessi da strutture psichiatriche; o ancora casi come quello del rumeno che lo scorso gennaio aveva dormito al gelo a due passi dal centro. In questi spazi in costruzione riceveranno non solo aiuto «logistico» ma pure ascolto e opportunità di integrazione. Un cambiamento di approccio sottolineato dal consigliere di Stato Raffaele De Rosa, giunto alla testa della socialità ticinese nel 2019, anno sul cui finire il Gran Consiglio avrebbe stanziato un credito di 900.000 franchi per il sostegno, la costruzione e la manutenzione straordinaria di alloggi in tale ambito. Di questi, 400.000 saranno proprio per Casa Marta, grazie a cui si aggiungeranno una trentina di posti a quelli già oggi garantiti in Ticino da Casa Astra a Mendrisio e Casa Martini a Locarno. Da parte sua la Città ha concesso 650.000 franchi oltre al già citato diritto di superficie per mezzo secolo.

Il poliziotto: «Il bisogno c'è»

Casa Marta ha l’obiettivo di far fronte ad un’emergenza spesso sommersa, ma su cui si sta mettendo sempre più l’accento a livello svizzero. Sì perché anche nella ricca Confederazione, e tra gli svizzeri stessi, c’è chi rimane senza un tetto, per i motivi più svariati di cui abbiamo detto. Una situazione di cui talvolta ci si vergogna, è stato ricordato, ed è anche per questo motivo che il fenomeno rimane nell’ombra. Ma il bisogno c’è. All’incontro di ieri lo ha testimoniato pure un professionista che lavora sul campo e che queste cose le vede. È l’agente della Polizia comunale cittadina Tomas Romero, il quale ha voluto evidenziare come tali situazioni di disagio non siano rare, soprattutto di notte e nei weekend. Ma quasi sempre non hanno una risposta. Una risposta che anche a Bellinzona arriverà, tra poco più di un anno.