Il futuro allo stadio di Cornaredo è sintetico
LUGANO - Un campo sul quale ci si allenerà e si giocherà di più e dove troveranno spazio concerti ed altre manifestazioni: è questo il futuro del campo da calcio dello stadio di Cornaredo all’interno del nuovo polo sportivo e degli eventi. La Città di Lugano ha scelto di optare per l’erba sintetica sul campo principale, che permetterà costi di gestione corrente inferiori e un maggior utilizzo multifunzionale della struttura. La decisione - fa sapere il capodicastero sport Roberto Badaracco - verrà ufficializzata nel messaggio con il credito di progettazione dell’intera area, che dovrebbe essere presentato entro inizio luglio. «Un passo fondamentale e in cui vorremmo indicare tutti gli elementi del progetto e il loro impatto finanziario, – ci aveva spiegato Badaracco qualche settimana fa - lasciando comunque un po’ di margine agli investitori privati». «L’utilizzo dell’erba sintetica è ormai un trend in tutta la Svizzera, – spiega il direttore della Divisione sport della Città di Lugano Roberto Mazza – un campo sintetico può essere sfruttato molto di più e non solo per le partite di calcio».
Sull’erba tutta la settimana
Un campo sintetico è infatti più adatto ad un uso intensivo ed è utilizzabile sette giorni su sette, mentre uno di erba naturale solo 250-300 ore l’anno. Un’altra caratteristica del manto sintetico è la sua permeabilità: l’acqua filtra facilmente nel sottostrato, dove quella in eccesso viene fatta defluire dai tubi di drenaggio. Quindi non c’è il rischio che si creino pozzanghere o, peggio, che il campo si allaghi. La scelta di abbandonare l’erba naturale dipende da più fattori. «Per prima cosa - sottolinea Mazza - sono state tenute in conto le peculiarità dello stadio di Cornaredo, che vedrà parte del campo coperto dal tetto che riparerà gli spalti: ci sarà meno luce e per mantenere l’erba naturale sarebbe stata necessaria un’illuminazione artificiale con lampade apposite. Inoltre, dato che sul campo verranno organizzati altri eventi come concerti, il terreno artificiale sarà più facile da coprire e non rischia di essere danneggiato. Infine, - conclude Mazza - a Cornaredo verranno persi alcuni campi quindi sarà importante poter sfruttare al massimo quello centrale». In ogni caso, i campi persi non resteranno tali. Alla fine dei lavori per il polo, infatti, il saldo chiuderà in pareggio: già nella fase di cantiere quelli persi a Cornaredo sorgeranno al Maglio dove, com’è noto, vedranno la luce tre terreni da gioco supplementari in aggiunta a quello esistente e verranno riunite tutte le attività legate ai movimenti calcistici giovanili. «Siamo in dirittura d’arrivo, – spiega in proposito Badaracco – la giuria sta ultimando l’analisi dei mandati di studio in parallelo e il risultato verrà comunicato nelle prossime settimane. I campi al Maglio dovrebbero essere pronti per la fine del 2021, in modo da garantire la continuità di tutte le attività che vengono svolte oggi. L’investimento, tra i 15 e i 20 milioni di franchi, verrà effettuato dalla Città e dovrebbero parteciparvi anche il Cantone e il Comune di Canobbio, dato che le strutture si trovano sul suo territorio».
«Una scelta motivata»
Ma come ha preso il FC Lugano il fatto che giocherà in casa su un manto erboso artificiale? «Abbiamo già parlato con i vertici del club, - dice Roberto Badaracco - che comprendono le motivazioni della nostra scelta». «Nonostante i puristi del calcio considerino solo i campi in erba naturale e ci siano diverse scuole di pensiero sul fatto che il sintetico possa causare più o meno infortuni, per quanto riguarda il progetto siamo consapevoli che la scelta sia ben motivata», conferma dal canto suo il direttore generale del FC Lugano, Michele Campana. Oltre a permettere importanti risparmi nei costi operativi, il campo sintetico apre a molte possibilità. «Attualmente sul campo principale la prima squadra gioca le partite e svolge solo gli allenamenti di rifinitura, quindi lo utilizza solo una o due volte nel corso della settimana, - continua - mentre con il manto sintetico lo stadio diventerà a tutti gli effetti la casa del FC Lugano». E non solo della prima squadra. «Il sintetico può essere utilizzato tutti i giorni e ospitare più partite o più allenamenti nel corso di una giornata. Potranno giocarci anche altre squadre del club, come quella femminile e l’under 21». Infine, Campana sottolinea come la tecnologia del settore abbia fatto passi da gigante: «I terreni sintetici di oggi hanno una qualità eccezionale».
In Svizzera altri sette
In Svizzera sono sette i campi dove si è deciso di utilizzare l’erba sintetica. Spesso si tratta di manti erbosi che trovano spazio nei nuovi stadi cosiddetti «multifunzionali», ovvero dove non si pratica solo il calcio. È il caso de La Maladière di Neuchâtel dove, intorno allo stadio da 12 mila posti, vi sono un centro commerciale da 25.000 metri quadrati, un parcheggio che può ospitare fino a 930 auto, uffici, palestre e molto altro ancora.
Lo Stade de Suisse di Berna (quello del tredici volte campione svizzero Young Boys), il secondo per capienza con i suoi 32 mila spettatori, è famoso non solo per lo sport ma anche per i concerti. Lo stadio ne ospita infatti fino a tre l’anno: lì si sono esibiti artisti del calibro degli AC/DC, dei Muse e di Bruce Springsteen. In queste occasioni, a dipendenza della grandezza del palco, la struttura può ospitare fino a 45.000 persone.
Anche a Losanna il progetto dello stadio La Tuilière - che sarà operativo dalla stagione 2020-21 - ha optato per un manto non naturale che permetterà di sfruttare lo spazio per l’organizzazione di eventi e concerti. Oltre a questi, anche la Stockhorn Arena di Thun, lo Stadion Kleinfeld di Kriens, il Lipo Park di Sciaffusa e la IGP Arena di Wil hanno optato per la posa di un manto sintetico.
Se il futuro del campo di Cornaredo sul lungo periodo sembra segnato, a breve inizieranno i lavori di rifacimento del manto erboso chiesti dalla Swiss Football League per permettere al Lugano di ottenere la licenza. L’intervento costerà 575.000 franchi e, se il meteo lo permetterà, prenderà il via a inizio giugno.