Locarno

Il futuro degli anziani dal San Carlo all’ex macello

Caduta l’ipotesi del trasferimento degli ospiti alla Clinica Sant’Agnese durante la fase di ristrutturazione il Municipio vaglia la possibilità di costruire una nuova struttura nel Quartiere nuovo – Nomi di spessore per i vertici dell’Ente autonomo
La casa anziani San Carlo, in via in Selva. © CdT/Archivio
Luca Pelloni
31.05.2021 16:57

Sebbene stia assumendo contorni diversi da quanto ipotizzato in prima battuta, si sta delineando il mosaico del rinnovo delle strutture per anziani in Città. A spiegarlo è il Municipio di Locarno, che nel messaggio concernente la ratifica della composizione del Consiglio direttivo dell’Ente autonomo Istituto per anziani San Carlo, fornisce un aggiornamento sulla stato dei lavori. E in questo contesto l’area ex-gas/ex macello potrebbe giocare un ruolo di primattore.
Come noto l’attuale struttura della casa anziani cittadina necessiterà di un ampliamento e di un risanamento. Dalle analisi effettuate dallo studio d’architettura Gellera, però, l’ipotesi di una ristrutturazione – edificando un ulteriore stabile sul fondo adiacente oggi adibito a posteggio – risulta però «non consigliabile», sia da un punto di vista strutturale/tecnico, sia da quello economico.
L’iniziativa Dürish oggi permette inoltre di godere di maggiori finanziamenti. Così, «dati i vantaggi in termini di funzionalità, efficienza e durata di una nuova costruzione, si è optato per uno studio dello scenario che prevedeva la demolizione e la ricostruzione a nuovo» sullo stesso terreno.

Trattativa sfumata
Questo avrebbe però comportato la necessità di spostare i residenti durante tutta la durata dei lavori. Dove? L’unica opzione percorribile è risultata l’ex Clinica Sant’Agnese di Muralto. Ma la trattativa è recentemente sfumata, poiché – come anticipato dal CdT – la proprietà ha individuato un acquirente per l’immobile e non si è pertanto dichiarata disposta a vincolarsi con il Municipio di Locarno per i prossimi 5 anni.

Tra una quindicina di anni
«È stato quindi necessario rivedere le opzioni», sottolinea ancora l’Esecutivo. «Al momento la soluzione che appare maggiormente percorribile consiste nell’accelerare la procedura pianificatoria del comparto ex-macello/ex-gas e costruire una struttura per anziani della Città: l’orizzonte temporale è stimato in circa 12-15 anni. «A edificazione avvenuta e dopo il trasloco dei residenti, l’attuale stabile San Carlo potrebbe essere poi ricostruito come struttura complementare alla nuova casa anziani con l’inserimento nel comparto di eventuali ulteriori contenuti», si legge poi nel messaggio. «La Divisione logistica e territorio, in collaborazione con l’architetto Gellera e la direzione dell’istituto per anziani, sta procedendo alla valutazione di questo scenario in vista della presentazione di un rapporto al Municipio». Parallelamente sarà coinvolto il nuovo Consiglio direttivo dell’Ente autonomo San Carlo e saranno valutati i lavori di risanamento parziale, che permettano di garantire una vita residua di almeno 15 anni allo stabile di via in Selva.

I rappresentati politici
E a proposito di Consiglio direttivo, l’Esecutivo come accennato chiede al Legislativo comunale di ratificare le nomine delle persone che saranno chiamate a reggere le redini del costituendo Ente autonomo per il periodo tra il 1. gennaio 2022 e il 30 giugno 2024. «Oltre alla parte politica che rappresenta la proprietà, risulta fondamentale essere affiancati da esperti del ramo che possano tecnicamente sostenere l’Ente nelle scelte e negli indirizzi strategici», rimarca il Municipio. Così del Consiglio direttivo farà parte Giuseppe Cotti, membro di diritto come Capodicastero dell’Istituto per anziani. Che sarà affiancato, per la parte politica, dalla neo municipale Nancy Lunghi. «La scelta è giustificata dalle interazioni che sussistono fra l’Istituto per anziani San Carlo e il Dicastero (ndr. socialità) diretto dalla signora Lunghi, dalle sue competenze medico sanitarie e risponde alla volontà di garantire una rappresentanza femminile all’interno dell’organo direttivo».

I professionisti
Tre, poi, i membri definiti professionisti, ovvero che vantano una grande esperienza nel settore. Come Giorgio Pellanda, 64 anni e domiciliato a Locarno, che non necessita certo di grandi presentazioni. Basti ricordare l’attività svolta per il gruppo Ars Medica e il fatto che dal 2011 al 2020 è stato direttore generale dell’Ente ospedaliero cantonale.

V’è poi il dottor Brenno Galli, 60 anni e domiciliato a Verscio: senza ripercorrere tutto il suo curriculum, segnaliamo che è direttore medico da oltre 25 anni della Clinica Varini ad Orselina, di cui è anche membro del Consiglio di fondazione. A chiudere la compagine Claudio Filliger, 66 anni e domiciliato a Locarno: anche in questo caso, dovendo riassumere, ci limitiamo a segnalare che fino al 2018, per 22 anni, è stato direttore della Clinica Varini e da maggio ad agosto 2018 consulente esterno del Municipio cittadino nella fase transitoria del San Carlo.

Il passaggio di proprietà
Infine, nel suo messaggio l’Esecutivo tratta anche il tema del passaggio di proprietà della casa anziani all’Ente autonomo. La Commissione della Gestione caldeggiava un passaggio immediato. Ma il Municipio ribadisce, in questa fase, di ritenerlo «poco ragionevole in assenza di un risanamento globale degli immobili». Inoltre considera saggio che il tutto venga «valutato sulla base delle esperienze maturate dopo i primi anni di vita dell’Ente e della situazione contingente al momento della conclusione del progetto di ristrutturazione (o ricostruzione) generale».