Il futuro del fiume Cassarate
Ventinove milioni. È quanto prevede di spendere il Cantone per rinaturare i due chilometri di fiume Cassarate dallo stadio di calcio sino alla Foce: «Il tratto che offre le maggiori opportunità per la promozione dello svago nel cuore della Città». Cantone che ora si metterà al lavoro per la progettazione definitiva dell’importante sistemazione che si prefigge di restituire il corso d’acqua - che oggi scorre «incastrato» fra due alti muri - ai luganesi. Con nuove passerelle, parchi e sponde a gradoni.
Il contesto
La sistemazione del Cassarate è in corso da ormai oltre un decennio ed è stata divisa in tre tronconi. Due - la foce e il piano della Stampa - sono già state progettate e completate da tempo. La terza - la più lunga, la più complessa - è invece stata suddivisa in due lotti. Il lotto 1 è quello detto «NQC» ed è già noto alla cronache. Riguarda 1,3 chilometri di fiume e a caratterizzare la sistemazione sarà il cosiddetto «Parco fluviale». Esso prevede la rimessa a cielo aperto e la rinaturazione del riale Ligaino su un tratto di circa 180 metri e, soprattutto, la formazione di un importante allargamento denominato «Piazza sul fiume» a forma lenticolare, lungo circa 200 metri e di un’ampiezza di 50 metri, integrato nel letto del fiume stesso in posizione leggermente sopraelevata e allagabile in caso di piena, cosa che consentirà un accesso facilitato all’acqua. Il progetto (capofila Tunesi Ingegneria) ha già da tempo ottenuto la licenza edilizia ma di esso si erano un po’ perse le tracce. Ma ora il Cantone scrive che «la messa in cantiere delle opere è prossima»: «Al momento sono in corso le procedure di acquisizione o esproprio dei fondi interessati e parallelamente il consolidamento del finanziamento presso l’Agenzia NQC e il Consorzio Valle del Cassarate (CVC), a cui faranno seguito le procedure di sussidio in sede cantonale e federale». Rispetto al progetto di massima, che prevedeva un investimento attorno agli otto milioni nel 2016, ora il preventivo parla di tredici.
Valorizzazione del Cassone
E veniamo al lotto 2, ai due chilometri compresi tra lo stadio e la foce. Il tratto finora più misterioso, di cui era stato anticipato solo la realizzazione una sponda a gradoni, di seduta e accesso al fiume, lungo la facciata ovest del nuovo Campus USI-SUPSI di Viganello (nell’immagine sopra). Ora sappiamo che non sarà l’unico intervento che cambierà in modo importante l’accesso al fiume: ce ne saranno altri tre.
Uno (cominciando da nord): la valorizzazione dell’area di confluenza del torrente Cassone nel Cassarate, con l’allargamento e la rinaturazione degli ultimi 70 metri dell’affluente e la sostituzione delle due passerelle esistenti con un manufatto unico a forma di «C» in grado di collegare la zona al nuovo polo sportivo di Lugano.
Due: un parco degradante a terrazze di fronte all’Ospedale italiano.
E tre: la riqualificazione della sponda destra in corrispondenza del liceo quale prolungamento della sistemazione già presente alla foce e la demolizione del muro esistente.
Le «misure accresciute di valorizzazione», così vengono definite, comporteranno maggiori costi pari a 9,3 milioni di franchi rispetto a quanto preventivato nel 2016. Altri 8 milioni in più serviranno per il rinforzo e l’adeguamento della fondazione dei muri di riva.
Questione (anche) di sicurezza
Il che ci porta a un altro aspetto importante del progetto di sistemazione: la questione sicurezza. A seguito di indagini e sondaggi di terreno svolte per accertare le caratteristiche geometriche e strutturali dei muri di riva costruiti a inizio Novecento, in mancanza di documentazione attendibile o piani di riferimento, si è dovuto constatare la mancanza di un’adeguata fondazione e un insufficiente grado di sicurezza strutturale, tenuto conto delle sollecitazioni in caso di piene importanti. Attualmente la linea del fondale corrisponde infatti al piede dei muri, senza ulteriore margine in caso di erosione. Nel progetto definitivo di questo tratto sono quindi state integrate le necessarie misure di consolidamento del piede dei muri di riva con una nuova fondazione e adeguati ancoraggi.
Una volta che vi sarà il progetto definitivo, seguirà la fase di consultazione e approvazione nelle sedi competenti, a cui farà seguito la consegna all’ente realizzatore, ancora da designare (la Città oppure il CVC).