Il Macello Ticino ha chiuso i battenti

BELLINZONA - Rien ne va plus per il Macello Ticino di Cresciano. Oggi, conclusa la lavorazione degli ultimi capi, la struttura ha cessato l?attività dopo poco più di tre anni. Nel primo pomeriggio la società proprietaria ha proceduto al deposito dei bilanci alla Pretura di Biasca. Chiude così i battenti il più grosso macello del Ticino, l?unico con la certificazione europea. In molti nel settore della produzione e della trasformazione della carne sperano che la chiusura sia solo temporanea, in attesa di trovare una soluzione che permetta (alla MATI o ad altri) di riprendere le attività. Il Cantone ha indetto un incontro tra tutti i coinvolti per la fine del mese.
Tra i maggiori interessati a che le attività possano riprendere al più presto vi è il Centro Macellai di Bironico che finora ha garantito la gestione e, soprattutto, la Rapelli che ora si rivolgerà a un macello d'oltralpe. Le specialità che l?azienda di Stabio confeziona per la linea «I nostrani» della Migros rischiano di perdere il «Marchio Ticino». È probabile che la Commissione del marchio conceda una deroga temporanea, ma entro fine mese la situazione andrà chiarita. Nel frattempo dovrebbe tenersi anche l?udienza di fronte al Pretore Patrizia Gianelli che dovrà stabilire se l?unica via percorribile per la MATI sia il fallimento o se vi è la possibilità di un concordato.