Il Mendrisiotto ha fatto rete e berrà l’acqua del Ceresio
Tanti anni, per essere precisi 48, e tantissimi volti. I primi rappresentano le stagioni trascorse da quando si è iniziato a pensare di realizzare un acquedotto regionale, i secondi sono i visi delle moltissime persone che in quasi 50 anni hanno dedicato tempo, energie e dedizione a questo progetto. A ricordarli nel discorso pronunciato in zona Ai Ronchi, a Riva San Vitale e a pochi passi dal lago Ceresio, è stato il presidente del Consorzio Acquedotto Regionale del Mendrisiotto (ARM) Marco Romano, che ha voluto ripercorrere il lunghissimo iter che ha visto protagonista il progetto che oggi è ufficialmente passato in una nuova fase, quella del cantiere. «Abbiamo perso tempo?» ha chiesto provocatoriamente Romano. «Io voglio vedere l’altra faccia della medaglia – è stata la sua risposta –: un progetto costruito dal fondo insieme ai Comuni, con la necessità della struttura che è diventata impellente negli anni. Oggi nei momenti di maggiore fabbisogno idrico nel Mendrisiotto l’acqua a disposizione non basta».
La stazione di captazione e potabilizzazione a lago che sarà realizzata a Riva San Vitale garantirà quella fonte supplementare (e complementare) di cui la regione (non solo il Mendrisiotto ma anche Maroggia) ha bisogno. «La messa in rete degli acquedotti del Distretto è fondamentale, ma non basta perché nei periodi di consumo massimo (e il pensiero va alle estati siccitose e afose, ndr) serve una fonte di produzione nuova». Quella fonte che nel 2014, ha spiegato anche il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, il Piano cantonale di approvvigionamento idrico del Mendrisiotto ha identificato nel lago Ceresio.
«L’acqua è vita e questo terreno diventerà l’essenza della vita perché garantirà fino al 60% dell’acqua che la popolazione del Mendrisiotto consumerà nei prossimi decenni», ha sottolineato Romano prima di concludere con un’altra domanda provocatoria: «Berremo l’acqua del lago? È il quesito che mi viene posto ogni tanto. Ma in Svizzera il 20% dell’acqua potabile proviene dai laghi».
Momento chiave
Dei quasi 50 anni trascorsi dagli albori di questo progetto ha parlato anche Zali. «Almeno rispetto agli anni Settanta la qualità dell’acqua del Ceresio è migliorata», ha detto un po' sarcasticamente. «La siccità del 2022 ha confermato l’urgenza di questa opera», ha evidenziato ricordando il contributo cantonale di quasi 12 milioni per il progetto complessivo dell’acquedotto regionale, quindi stazione di potabilizzazione e varie opere per la messa in rete degli acquedotti. «Le condotte tra Coldrerio e Chiasso saranno ultimate nel 2024, poi si passerà a quelle più a nord».
Quello andato in scena nelle scorse ore è stato un momento chiave, lo hanno sottolineato in molti, per l’intera regione. Non per niente le persone che hanno voluto «esserci» erano davvero molte, a rappresentanza di tutti i Comuni del Mendrisiotto e degli enti coinvolti. A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Riva San Vitale Antonio Guidali, il primo a usare l’espressione «l’acqua è vita. Siamo finalmente pronti a dimostrarlo tutti insieme. Questo è un progetto atteso da decenni e Riva ha voluto fare la sua parte sostenendolo in tutti i modi possibili».
Tre anni di lavori
Il primo colpo di pala firmato da Guidali, Romano e Zali sarà seguito, indicativamente, da 3 anni lavori. La messa in esercizio della stazione di captazione e potabilizzazione dovrebbe avvenire alla fine del 2026, il suo costo è di 25 milioni di franchi circa. Quello che sarà realizzato e che verosimilmente in futuro sarà visitato da tutte le classi di scuola elementare della regione è un edificio in parte interrate e studiato per inserirsi nel modo più armonioso possibile nel paesaggio.
Un insieme di opere
L’acquedotto regionale del Mendrisiotto è un insieme di opere distribuite sul territorio di 11 Comuni ed è composto, oltre che dalla stazione di captazione e potabilizzazione a lago, da 21 km di condotte (di cui 13 di dorsale principale e 8 di collegamenti tra reti comunali), nuovi serbatoi, impianti di pompaggio e telegestione. Una volta ultimate le varie opere, il Mendrisiotto sarà in rete e l’acqua potrà essere prelevata dal lago e pompata verso tutti i Comuni.