Pura

Il Municipio ci ripensa: le campane non si fermano

Una petizione contro la diminuzione dei rintocchi ha raccolto in poco tempo 250 firme e ha convinto l'Esecutivo a mantenere invariata la situazione
©Gabriele Putzu
Federico Storni
08.03.2022 06:00

Campane: musica per le orecchie di alcuni, rumori molesti per quelle di altri. Una questione annosa, che puntualmente riaffiora creando problemi di convivenza fra chi ne è disturbato tanto da far fatica a dormire e chi difende i rintocchi, magari anche la notte, perché li ritengono una tradizione importante e da preservare. Di regole in quest’ambito ce ne sono_(volutamente?) poche e dunque eventuali tensioni vanno risolte a livello locale. È quello che sta succedendo - non senza colpi di scena - in questi mesi a Pura, dove chi chiedeva di contenere gli scampanii ha segnato la prima rete ma ha poi subito una pesante rimonta da chi vuole mantenere tutto invariato. O, fuor di similitudine: dopo aver fatto delle concessioni, il Municipio di Pura se le è rimangiate. Cosa è cambiato? Se le persone che chiedevano silenzio erano 44, quelle che si sono mosse per preservare la tradizione si sono rivelate essere 250.

La vicenda dall’inizio
Torniamo indietro di qualche mese. A fine 2021 alcuni residenti hanno raccolto delle firme chiedendo di limitare i rintocchi, in particolare fermandoli di notte e per le mezz’ore, di limitarsi a battere le ore una volta anziché due. A inizio gennaio il Municipio aveva preso una decisione di compromesso che aboliva per un periodo di prova il doppio rintocco delle ore durante la notte. Curiosamente, il Consiglio parrocchiale era per contro più disposto a venire incontro alle richieste: «Eravamo pronti al compromesso - si legge nell’ultimo Bollettino parrocchiale - e all’applicazione dell’articolo tre del regolamento sulla Legge della Chiesa cattolica e le direttive dalla Curia vescovile dell’ottobre 2009 (ci torniamo nella scheda a lato). Il Municipio, invece, si è detto già da subito poco propenso alla richiesta dei firmatari». «Abbiamo pensato - ci dice ora il sindaco di Pura Matteo Patriarca - che fosse più facile fare accettare un periodo di prova con restrizioni più contenute e semmai operare in seguito interventi più drastici, che non proporli subito e poi dover tornare indietro. Evidentemente però, questo esercizio è fallito comunque».

«Spiazzati dalle firme»
Sì perché in brevissimo tempo sui tavoli del Municipio è giunta una contropetizione che invitava a non toccare le campane. Contropetizione firmata da 250 persone che chiedeva di «tutelare le tradizioni locali evitando in futuro di adottare decisioni contrarie agli usi e costumi della tradizione di Pura». Tanto è bastato al Municipio per cambiare idea e, nei giorni scorsi, annullare la risoluzione presa a inizio gennaio. «Siamo stati abbastanza spiazzati dalle 44 firme  - dice Patriarca - e ancora di più dalle 250. Si tratta di molte persone per una realtà come Pura. Inoltre la contropetizione è stata firmata da un centinaio di persone che vivono entro cento metri in linea d’aria dal campanile. Penso che a questo punto stia ai 44 firmatari decidere come procedere. Se si troverà una soluzione che andrà bene a tutti, ben venga. Spero però che il rintocco delle campane non diventi il problema di Pura».

Abbassare il volume
«Siamo rimasti un po’ sorpresi  - ci dice al proposito Lucio Nesta, una delle 44 persone che aveva chiesto di ridurre i rintocchi - dalla velocità con cui è stata ritrattata la prima decisione. Se ne poteva discutere. Ma non vogliamo pestare i piedi a nessuno: intendevamo instaurare un dialogo e trovare una soluzione che potesse andare incontro alle esigenze di ognuno e tutelare la qualità di vita di tutti. Ora speriamo vi sia ancora spazio per dialogare. Potremmo ad esempio capire se è tecnicamente possibile abbassare il volume delle campane la notte, mantenendo i rintocchi».

Intanto, a Maroggia
Come accennato in entrata, le diatribe sulle campane sono cicliche. Lo scorso novembre - per citare le ultime - se ne è discusso a Stabio, e proprio poche settimane fa il Comune di Maroggia ha risolto - dietro richiesta di alcuni abitanti - di togliere il doppio battito dell’ora, nonché i rintocchi delle mezz’ore: restano solo i rintocchi che segnano l’ora, giorno e notte. Da noi contatto, il sindaco Jean-Claude Binaghi riferisce di non avere al momento ricevuto notizia di ulteriori sollecitazioni sul tema, né in un senso, né nell’altro.dei rintocchi ha raccolto in poco tempo 250 firme e ha convinto l’Esecutivo a mantenere invariata la situazione - A chiedere una riduzione erano invece state 44 persone

Cosa dice la legge: non sono rumori molesti
Il suono delle campane non è considerato alla stregua di un rumore molesto. In Ticino è normato dal Regolamento della Legge sulla Chiesa cattolica, dove si legge (articolo 3) che il battito dell’ora e lo scampanio «non devono arrecare disturbo fra le 21 e le 7». Ma: «Restano riservate le disposizioni e le convenzioni in uso nelle singole parrocchie». La Curia, in una direttiva del 2009, come unica eccezione notturna indica «lo scampanio festoso legato alle tradizioni festive».