Il Nara sconfigge il virus, ma non il ghiaccio fra i pali

Precisiamo subito che la «stagione della COVID-19» al Nara non è andata così male. Purtroppo quella di cui si è discusso ieri sera a Biasca era la precedente (2018-2019), durante la quale il ghiaccio ha fatto più danni del virus che sarebbe arrivato subito dopo. E quella sì che è andata male, erodendo il capitale sociale per coprire il deficit corrente. Nell’aula polivalente delle Medie di Biasca la vecchia guardia degli Amici del Nara era ben rappresentata, da Matteo Baggi (dimissionario) a Fabio Mandioni (ex direttore). La composizione del Consiglio di amministrazione di quella che viene chiamata ANSA (Amici Nara società anonima) ha decisamente cambiato volto. Il presidente Remo Signorelli ha dato le dimissioni in agosto e non si è presentato. In sua sostituzione vi era Matteo Milani e sono stati eletti tre nuovi membri: Sandra Ferrazzini, Tania Delmué e Michele Genucchi. I conti hanno fatto stato di una stagione sfortunata, con ricavi per 893 mila franchi e una perdita d’esercizio di 95 mila.
L’incidente tecnico
Si dirà che è il solito problema della mancanza di neve alle basse quote ma questa volta non è stato così. La causa principale è stato un incidente tecnico verificatosi il 25 febbraio 2019 che ha chiuso bruscamente la stagione. Acqua meteorica si è infiltrata tra il montante e la traversa del palo numero uno della seggiovia per il 2000; con l’abbassamento successivo delle temperature si è trasformata in ghiaccio. La piastra d’acciaio ha preso una forma ad arco e si è dovuto sostituire tutto il pilone, rifacendo pure le fondamenta. L’assicurazione ha coperto solo in parte il danno economico, mentre rimane grande quello d’immagine. La conseguenza è stata l’impossibilità di far ripartire la seggiovia e quindi la fine prematura della stagione sciistica proprio quando iniziava ad ingranare. Nonostante i sussidi cantonali e la partecipazione del Comune di Acquarossa proprietario degli impianti, i conti hanno chiuso in profondo rosso e paradossalmente, l’annata successiva, quella ancora in corso e che termina in questi giorni, quella del coronavirus per intenderci, si avvia ad essere nettamente migliore, con un buon risultato anche d’estate.
Verso il professionismo?
Ottimismo quindi, che ha portato Milani ad affermare che in futuro si dovrà passare dal volontariato al professionismo. Si è anche accennato alla possibilità di intervenire, prima del 2040 quando scadranno le concessioni per gli impianti, così da prolungare le seggiovie fino a fare partire la prima dal fondovalle di Acquarossa e non più da Leontica. Si tratta del vecchio sogno di tutta una valle per rilanciare la parte mediana come Campra e Acquacalda hanno fatto per la zona del Lucomagno. Il progetto avanza e la domanda di costruzione è imminente. È musica del futuro. E dopo i recenti insuccessi lo è pure il progetto di un solo skipass per tutto il Ticino, mentre delle altre collaborazioni (in primis con Disentis) ha parlato Denis Vanbianchi (direttore di Campo Blenio).
Leggero aumento delle tariffe
Per la nuova stagione che sta per iniziare (presumibilmente l’8 dicembre) dalla sala si sono levate due principali critiche. La prima è sul calendario di apertura: non piace la formula «venerdì, sabato, domenica e lunedì» proposta per le settimane normali. La seconda che piace ancora meno è il seppur minimo aumento delle tariffe, che nella prima annata di sci contraddistinta dal virus è considerato un segnale negativo. La pandemia non dovrebbe comunque penalizzare le piccole stazioni, con impianti scoperti e poca gente sulle piste.
«Sun Village», novità a breve
Non di solo Nara vive Acquarossa. Il Comune, come noto, è proprietario degli impianti e tanto ha fatto negli ultimi anni per sostenerli. C’è però un altro progetto che sta a cuore delle autorità. Si tratta, come spiegato ieri sera dal sindaco Odis Barbara De Leoni, del «Sun Village» che sostituirà in pratica l’iniziativa di rilancio delle Terme che era stata portata avanti da una coppia di imprenditori anglo-svizzeri. La presentazione della domanda di costruzione, ha osservato il sindaco, non è lontana. E a questo proposito il «Sun Village» è stato presentato da Lino D’Andrea (fiduciario attivo a Lugano ma di origini bleniesi, rappresentante dei promotori) e dall’ex direttore di Ticino Turismo Elia Frapolli che funge da consulente.
