Genestrerio

Il paradosso del quartiere: attrattivo, ma è quasi tutto chiuso

Nell’ex comune non vi sono più esercizi pubblici; stesso discorso per banca e Posta – Malgrado questo lo scorso anno gli abitanti sono aumentati di 47 unità – Maffi: «È un quartiere dormitorio, ma non con accezione negativa»
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
03.03.2025 06:00

Le barriere e i nastri – dell’inconfondibile colore bianco e rosso – che non permettono di parcheggiare i veicoli, lasciano poco spazio ai dubbi. Lo storico ristorante Le Fontanelle a Genestrerio – come anticipato dal CdT lo scorso 5 febbraio – ha chiuso i battenti. Da qualche giorno, inoltre, sul Registro di commercio è indicato che la società che gestiva questo ed altri esercizi pubblici è stata posta in liquidazione. Non si sa ancora, dunque, se e quando la struttura riaprirà alla clientela. La chiusura delle Fontanelle, però, favorisce un ulteriore discorso. O, per certi versi, evidenzia una contraddizione. Nel quartiere di Genestrerio, a conti fatti, non v’è più un ritrovo pubblico: nessun bar o ristorante, la banca ha chiuso così come l’ufficio postale (e più recenetemente anche la filiale in partenariato). Unica eccezione: la portineria di quartiere che, come vedremo, riscuote successo. Malgrado tutto ciò, però, il quartiere è più popoloso che mai. Le statistiche demografiche della Città di Mendrisio (aggiornate al 31 dicembre 2024) riportano infatti un aumento della popolazione di 47 unità rispetto all’anno precedente. A Genestrerio, verrebbe da dire, si vive comunque bene anche senza ritrovi.

Realtà diversificata

Per quel che concerne la chiusura degli esercizi pubblici, il discorso è piuttosto generalizzato. Ne è cosciente anche il capodicastero Prossimità della Città Samuel Maffi: «In generale, tastando il polso all’interno del tessuto socioeconomico di tutta Mendrisio, constatiamo che per il settore degli esercizi pubblici e della ristorazione non è uno dei periodi migliori». Le cause più evidenti sono presto identificate. «Vuoi per l’aumento dei costi fissi generati da tutti i rincari, vuoi per l’andamento economico della nostra società, si tende a spendere di meno. Sul caso concreto non so la chiusura a cosa sia dovuta – puntualizza Maffi –; sta di fatto che ogni attività che cessa non è un fattore positivo». Il municipale, restando in tema, si sposta nel nucleo storico di Mendrisio, noto in passato per qualche problema dovuto proprio alla vitalità degli esercizi pubblici. «Avevamo qualche problema sul fronte del rispetto della quiete pubblica. Adesso i problemi sono rientrati; un segnale che a determinati orari serali c’è poco movimento». Diverso, invece, il discorso generale sul tessuto economico della Città: «Non possiamo lamentarci. Sappiamo che Mendrisio è molto diversificata dal profilo delle attività economiche».

Un quartiere attrattivo...

Ci concentriamo, a questo punto, su Genestrerio, che conta oltre 1.100 abitanti. «Il quartiere è attrattivo per le famiglie – constata il nostro interlocutore –. C’è disponibilità di terreni non ancora edificati, rispettivamente di spazi ancora da mettere in locazione. Èun quartiere con una buona qualità di vita; che negli ultimi anni ha visto anche un po’ un rilancio grazie ad esempio alla nuova struttura della Sport Academy che viene pure utilizzata dalla popolazione».

... o dormitorio?

Si potrebbe pensare altresì che Genestrerio stia diventando un quartiere dormitorio. Accezione positiva o negativa? «Ci sono lo sportello comunale, la Scuola dell’infanzia, e Il Cortiletto. Genestrerio – commenta Maffi – si può definire quartiere dormitorio, ma non con accezione negativa. Direi piuttosto che si tratta di un posto dove è bello abitare e avere relazioni sociali. Vanno inoltre menzionati il carnevale, la parrocchia, gruppi di ginnastica, le associazioni sportive, eccetera». Insomma, è divenuto «una destinazione residenziale: ci abito, ma non ci lavoro. L’importante – riflette – è non perdere il principio della prossimità che non riguarda solo i rapporti tra istituzione e cittadini, ma pure tra cittadini stessi.

Il Cortiletto

Come detto, non ci sono esercizi pubblici aperti, ma conta la presenza de Il Cortiletto: «È l’esempio per eccellenza di quello che stiamo portando avanti anche negli altri quartieri – spiega il municipale –. Una necessità nata dal basso, dalla Commissione di quartiere e i suoi membri, spinta dalla necessità di aver un po’ di vita di paese». Il Cortiletto, a tal proposito, «sta riscontrando un ottimo successo. È uno spazio aperto a tutte le età con innumerevoli iniziative che nascono anche spontaneamente. È una bella cosa e così facendo l’identità locale rimane».