Il parco giochi che vorrei: dai sogni alla realtà

Il 15 settembre si festeggia la Giornata internazionale della democrazia. Sull’arco dell’intera giornata si terranno, in tutta la Svizzera come altrove, diverse azioni e attività organizzate da enti pubblici o da privati con lo scopo di ricordarci che la democrazia non può essere data per scontata. Sul sito www.giornatadellademocrazia.ch è disponibile una mappa che illustra quali attività sono organizzate e dove.
In questa mappa c’è anche Mendrisio, perché il capoluogo momò ha deciso di aderire all’iniziativa. E lo farà con un progetto originale visto che i suoi protagonisti saranno dei bambini. Gli obiettivi delle azioni organizzate sono la promozione delle competenze democratiche e l’incoraggiamento alla partecipazione (non solo alla vita politica). Il diritto al gioco da parte dei bambini è in questo senso un’espressione di democrazia. È sancito anche nella Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ONU. Gli adulti sono quindi chiamati adoperarsi perché questo diritto sia soddisfatto e sia garantito a tutti i bambini, anche ai portatori di una disabilità motoria, sensoriale o intellettiva.
Mendrisio punterà proprio su questo aspetto: la messa a disposizione delle condizioni ideali per poter esercitare questo diritto.
Divertimento e creatività
Ad organizzare la giornata sarà il Dicastero politiche sociali e politiche di genere. Ciò che sarà proposto il 15 settembre sarà un pomeriggio dedicato ai bambini che vivono in un determinato quartiere mendrisiense: quello nell’area di via Borromini. L’attività proposta sarà rivolta a loro e li vedrà protagonisti in tutto e per tutto: i bambini si occuperanno infatti della riorganizzazione dell’area si svago (che oggi ospita un parco giochi ma che in futuro potrebbe rivolgersi a più generazioni) all’esterno di alcuni palazzi in questa zona.
A coordinare la preparazione della giornata è Luca De Stefano dell’Ufficio famiglie e giovani della Città di Mendrisio: «Il pomeriggio del 15 settembre proporremo un laboratorio con i bambini che abitano in quel quartiere. Sarà un laboratorio ludico e creativo che avrà lo scopo di far emergere idee e consigli su come riorganizzare la loro area giochi all’aperto. La volontà è di ottimizzare quello spazio, valorizzarlo, modernizzarlo e renderlo più fruibile, però anche renderlo come lo desiderano loro. L’area sarà quindi ripensata da chi la usa e ci giocherà anche in futuro», esordisce.
L’iniziativa non si inserisce solo nell’ambito della Giornata internazionale della democrazia, ma anche nel progetto «La città delle bambine e dei bambini», a cui aderisce Mendrisio. «I concetti alla base di queste iniziative sono gli stessi - prosegue De Stefano - e sono la partecipazione e il coinvolgimento dei bambini nei concetti base del governo».
Bimbi protagonisti
Il coinvolgimento è simile a quello proposto con altri progetti legati a «La città delle bambine e dei bambini», come il Consiglio dei bambini (ci torneremo tra poco) e il disegno che vede protagonista il parco giochi di Genestrerio. Quello che accadrà il 15 settembre in via Borromini sarà infatti un progetto molto simile a quello di Genestrerio, dove i bambini del quartiere (con l’aiuto delle loro famiglie), la Commissione di quartiere, il Comune e un’associazione che si occupa di disabili si stanno occupando della coprogettazione del parco, per renderlo più inclusivo e fruibile in futuro anche ai portatori di disabilità. «Ci sono già stati tre incontri, anche sul posto, e il progetto prosegue spedito», spiega De Stefano.
Proseguono in modo fruttuoso anche gli incontri del Consiglio dei bambini (una sorta di Consiglio comunale per alunni delle Elementari voluto per discutere dei temi a loro cari). Dopo l’insediamento ufficiale ci sono già state più sedute. Si sono tenute al Centro giovani, dove il consiglio ha la sua sede ufficiale.
Portineria di quartiere con mercatino
Da qualche mese in via Borromini 15 ha aperto i battenti il RiTrovo, un mercatino dell’usato che funge anche da portineria di quartiere. «Si tratta di un progetto di lavoro sociale comunitario di Pro Senectute - ci spiega il responsabile Carmine Miceli -, questo posto ha il ruolo di punto di incontro e riferimento, ma anche di punto di ascolto e di consiglio». I progetti di lavoro sociale comunitario di Pro Senectute si sviluppano normalmente nei quartieri popolari e multiculturali e danno vita a iniziative che partono dal basso e che contribuiscono al benessere della popolazione in modo trasversale e intergenerazionale. RiTrovo ha partecipato all’organizzazione del laboratorio del 15 settembre.