Locarno

Il Pardo cambia domatore in una «gabbia» più stretta

Il prossimo 14 giugno si saprà il nome del successore di Marco Solari – Sarà modificata la «governance» con una riduzione dei consiglieri d’amministrazione e la creazione di due gruppi tecnici che affiancheranno la futura presidenza
Staff di direzione e presidente (al centro) del Film Festival. © Locarno Film Festival/Ti-Press
Mauro Giacometti
26.04.2023 18:00

Il Locarno Film Festival nel 2024 cambierà presidente. E questo lo si sapeva già da tempo. Ma si metterà anche a dieta, con un profondo rinnovamento della propria «governance» con la riduzione da 28 a 7 dei membri del consiglio d’amministrazione e la creazione di due gruppi tecnici, costituiti da addetti ai lavori, anche istituzionali, che affiancheranno la presidenza nella gestione ordinaria e artistica della manifestazione. Il nome della futura guida del Locarno Film Festival sarà probabilmente reso noto il prossimo 14 giugno, quando si riunirà il consiglio d’amministrazione ancora in carica. Lo ha confermato lo stesso presidente Marco Solari guidando i lavori dell’assemblea generale del Film Festival oggi al Gran Rex di Locarno, dettando la «road map» della sua uscita di scena dopo 23 anni passati a «domare» il Pardo. «Il 14 giugno prossimo è già stata convocata una riunione del CdA e probabilmente in quella sede sapremo chi sarà il mio successore - ha detto -. Se non dovesse esserci un candidato o una candidata, l’ultima data disponibile è quella del 9 agosto, dunque in piena 76.ma edizione del prossimo Festival, quando sempre il CdA è convocato per nominare il nuovo presidente», ha specificato Solari.

Dal canto suo Mario Timbal, presidente della commissione «cerca» incaricata di indicare il prossimo conducente della «macchina festivaliera», s’è dichiarato moderatamente ottimista nel riuscire a rispettare quella data per fornire al CdA uno o più nomi su cui puntare. «Abbiamo incontrato una quarantina di persone e istituzioni pubbliche e private che ruotano attorno al Festival, raccogliendo le loro indicazioni su una possibile candidatura. Fatto il punto, avvieremo i colloqui con i potenziali candidati», ci ha detto il direttore della RSI a margine dell’assemblea.

Gli statuti

Certo non sarà facile sostituire Marco Solari, considerando l’entusiasmo e la devozione che ha mostrato in tutti questi anni. Anche per questo il CdA sta lavorando ad una modifica degli statuti che permetta da una parte di creare una struttura più snella e dall’altra di «sgravare» la presidenza di compiti gestionali per affidargli invece più lavoro istituzionale e di relazioni con politica e sponsor. La proposta di governance approvata dal CdA e presentata oggi in assemblea da Giovanni Merlini, prevede la riduzione del numero dei suoi membri (da 28 a 7) e l’introduzione di due «Advisory Board», cioè gruppi di lavoro più tecnici: il Policy Advisory Board e l’Industry Advisory Board che, grazie alle loro competenze specifiche, forniranno un solido supporto al CdA nelle sue scelte strategiche. Inoltre, è previsto di riunire le due direzioni, artistica e operativa, in un’unica direzione generale guidata dai direttori in essere.

Il sostegno

Giona A. Nazzaro, direttore artistico, rimandando il programma al 4 luglio, quando sarà presentato a Berna, ha comunque evidenziato che il ruolo e la funzione della manifestazione «sia più cruciale che mai in uno scenario di trasformazioni profonde e sovente sorprendenti dell’industria cinematografica e dei suoi mercati». Raphaël Brunschwig, managing director, ha illustrato l’esercizio 2022, quello del 75.mo, che ha richiesto un grande sforzo finanziario sostenuto grazie a un aumento delle entrate legate ai partner e a un utilizzo della riserva di 300.000 franchi. Ci ha pensato però la neo consigliera di Stato Marina Carobbio a tranquillizzare tutti: «Il Festival, oltre ad essere un evento culturale di grande valore e richiamo, è un importante ambasciatore del Canton Ticino in Svizzera e nel mondo. Come tale è nostro dovere e nostra volontà continuare a sostenerlo».

In questo articolo: