Nel Borgo

Il piano di Mendrisio per l'edilizia scolastica

Rispondendo a due interrogazioni leghiste, il Municipio fa il punto della situazione sugli interventi previsti nei prossimi anni: le opere prioritarie sono quelle necessarie al Centro Canavée, a Ligornetto e a Genestrerio - Ma costruire non è l’unica cosa che conta
Materia non semplice per il Municipio. © CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
23.03.2025 15:30

Le scuole costruiscono i cittadini di domani. È quindi chiaro quanto sia importante costruire le scuole. Lo sa bene il Municipio di Mendrisio che, rispondendo a due interrogazioni leghiste, ha ricordato come e quando interverrà su quattro luoghi di formazione in particolare.

I progetti che impegneranno maggiormente la Città – anche finanziariamente, con un investimento complessivo superiore ai venti milioni di franchi – riguardano il Centro scolastico Canavée. La prima fase dei lavori, in programma dal 2026 al 2030, prevede la manutenzione e la sistemazione della piscina e della palestra, la seconda il risanamento dei blocchi A, B, C e D, la terza l’ampliamento della struttura.

Spostandoci a Ligornetto, dal 2026 al 2028 verrà rinnovato nel suo involucro e dotato di un nuovo vettore energetico lo stabile che accoglie la scuola dell’infanzia. Cambiamento energetico in vista anche per le elementari dello stesso quartiere, ma un anno più tardi: fra il 2027 e il 2029. La spesa complessiva oscilla attorno ai due milioni di franchi.

Più o meno la stessa cifra servirà per dare forma a due nuove sezioni della scuola dell’infanzia di Genestrerio, anche se per quest’opera bisognerà attendere il triennio fra il 2028 e il 2031. Gli interventi descritti rientrano nel Piano delle opere prioritarie (POP) dove sono stati inseriti in seguito a un’analisi sulla situazione globale degli edifici scolastici di Mendrisio e le possibilità edificatorie effettuata nel luglio del 2021 dallo studio d’architettura Montemurro-Aguilar.

Le quattro sedi citate sono state scelte in quanto «presentavano un incremento del numero di allievi o dell’utilizzo dei servizi extrascolastici, nonché del potenziale edificatorio».

Quantità e qualità

Il numero di allievi lo si può calcolare in modo abbastanza preciso fino a un certo limite temporale, dopodiché si entra nel campo delle stime su come evolverà la situazione demografica. «Ad oggi, è importante sottolinearlo, la tendenza è alla decrescita» scrive il Municipio ai consiglieri comunali di destra.

In base a uno studio del 2021 dell’Ufficio di statistica ticinese, per il Mendrisiotto è attesa «una diminuzione della popolazione fra zero e quattordici anni fra il 2020 e il 2030 – passando da 6.211 a 5.443 – mentre nel decennio successivo dovrebbe riprendere a crescere – toccando quota 5.540 nel 2040».

«Oltre ai dati statistici e alle previsioni – scrive l’Esecutivo – è però importante integrare i bisogni in termini qualitativi», per l’esempio nell’organizzazione logistica e nella gestione degli spazi interni alle scuole. Un esempio su tutti:il concetto di classe flessibile. Stesso discorso per le aree esterne agli istituti, «che devono tenere conto dei bisogni, offrire più possibilità e integrare il più possibile i concetti ecologici e naturali».

Si può dare l’esempio

A proposito di qualità, gli interroganti chiedevano «quali sono gli obiettivi educativi prioritari che guidano la pianificazione dell’edilizia scolastica». Questa, a mente del Municipio di Mendrisio, dovrebbe «rispondere ai bisogni didattici di flessibilità e apertura» e «promuovere i temi della sostenibilità e del rispetto ambientale scegliendo soluzioni che possano mostrare agli allievi esempi virtuosi», ad esempio «attraverso scelte di recupero e riuso per quanto riguarda il mobilio, gli allestimenti e più in generale l’attività didattica».

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