Mendrisio

Il plastico da primato si è fermato alla Galleria

Alla Baumgartner si potrà osservare la riproduzione fedele della stazione lucernese di Rothenburg: 28 metri di lunghezza e oltre 2,3 chilometri di binari – Un piccolo gioiello che va a inserirsi in una collezione che conta più di 4.000 pezzi e che attrae, ogni anno, migliaia di visitatori
©Ti-Press/Elia Bianchi
Stefano Lippmann
05.10.2024 06:00

«Nächster Halt: Rothenburg. Prossima fermata: Rothenburg». La stazione lucernese – con la conformazione del 1996 – è arrivata a Mendrisio e ha trovato spazio all’interno della Galleria Baumgartner. L’avrete capito, stiamo parlando di un plastico che raffigura la stazione ferroviaria e i treni che vi ruotano attorno. Non un plastico qualsiasi, verrebbe da dire. Perché ieri, durante l’inaugurazione, si è rivelato per tutta la sua complessità, per il suo fascino. Come pure per i dettagli e le dimensioni. In Città ha infatti trovato spazio «il plastico più lungo al mondo di una stazione ferroviaria in scala ridotta». Basti pensare che parliamo di un modello di 28 metri di lunghezza per 9 di larghezza e un totale di più di 2,3 chilometri di binari e 90 scambi. Parliamo di una rappresentazione in scala 1:87 (H0) che, di fatto, occupa un intero ampio locale della Galleria. «È un progetto al quale stiamo lavorando da un paio d’anni – è intervenuto, durante il momento ufficiale, il direttore della Galleria Lorenzo Baumgartner –. Il plastico è stato trasportato dal Canton Lucerna a Mendrisio e qui sono stati rifatti tutti i collegamenti necessari, rinnovati i sistemi di gestione meccanica, analogica e digitale, e implementati ad altri adattamenti tecnici indispensabili». Nutrito il team che ha permesso tutto ciò. A partire da Franz Oesch, presidente dell’associazione ferromodellistica HMbR, Heinrich Hass e i suoi colleghi. È dalla loro mente e dalle loro mani che si è sviluppato il plastico lucernese che, a conti fatti, avrebbe rischiato di essere parcheggiato in un garage. Fortunatamente, però, si è trovata l’ubicazione ticinese e si è potuto contare pure sull’aiuto del Club Amici Ferromodellisti di Chiasso, del suo presidente Riccardo Veri e di Luca Guerrieri. Proprio Veri, nel suo intervento, oltre a ricordare il lavoro fatto, ha richiamato la collaborazione andata in scena con alcune scuole e i suoi studenti. Un esempio? «Due ragazze della CSIA che hanno curato la parte paesaggistica del plastico».

Un omaggio al fondatore

L’inaugurazione del plastico è andata dunque ad inserirsi nell’offerta della Galleria che è un piccolo fiore all’occhiello. Una realtà voluta dal compianto Bruno Baumgartner, venuto a mancare nel 2015. Una storia, quella della Galleria, strettamente legata al suo fondatore. Da quando nel 1938 ricevette il primo trenino in regalo – è stato ricordato durante il momento celebrativo – Bruno Baumgartner continuò ad accrescere la collezione sino a raggiungere diverse migliaia di esemplari. La Galleria nasce infatti dalla grande passione del suo fondatore per le ferrovie e il modellismo ferroviario. La sua collezione lasciata in eredità racconta, a tutti gli effetti una storia unica. Alla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, dove sorgeva il pastificio «La Spiga», Baumgartner ristrutturò il fabbricato dando vita alla Galleria: oggi distribuita su 3 piani con oltre 2.300 metri quadrati di superficie. Dall’inaugurazione, avvenuta nel 2001, centinaia di migliaia di visitatori hanno potuto ammirare la storia delle ferrovie in miniatura. «La sua passione per i treni – ha raccontato il consigliere nazionale Giorgio Fonio – ha gettato le basi per quella che oggi è una delle più grandi collezioni di modellismo ferroviario in Europa». Si parla dunque di «un vero tesoro culturale per il Mendrisiotto, un luogo che attira visitatori da tutto il Paese e che arricchisce la nostra comunità con il suo patrimonio storico e culturale».

«Grazie per tener viva la storia la storia della nostra nazione», ha raccontato, dal canto suo, il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini. Sindaco che ha menzionato pure la presenza del museo della Posta (anch’esso parte della Galleria) e, di riflesso, una peculiarità della Città: «L’elevata concentrazione di musei» oltre a due riconoscimenti UNESCO.