Il ponte dei record ha bisogno di parcheggi

Era pensato per accogliere alcune migliaia di persone all’anno. Invece, otto anni dopo la sua apertura, i visitatori si contano a decine di migliaia. Sì, il ponte tibetano di Monte Carasso sta avendo un successo incredibile e, appunto, insperato. Lungo i 270 metri del ponte passano svizzero-tedeschi (la maggioranza), romandi, ticinesi. «Ma sempre più notiamo la presenza di turisti dall’estero: cinesi, ma anche spagnoli o inglesi», spiega Ivan Guidotti, direttore dell’Ente autonomo Carasc. Il volume di pubblico creato attorno alla struttura inaugurata nel 2015 è cresciuto stagione dopo stagione, tanto che oggi si parla di circa 100mila visitatori all’anno. «A fine maggio eravamo già a 35mila passaggi», continua Guidotti. «Nel 2021, sotto l’influenza della pandemia, avevamo raggiunto il record. Oggi la situazione si è stabilizzata». Su numeri comunque elevati: le previsioni entro fine anno parlano di circa 80-100 mila visitatori. «Per una struttura come la nostra, che può trasportare 40 persone ogni ora, si tratta di cifre importanti», sottolinea il direttore.
È meglio prenotare
Visti i flussi, è normale incappare in qualche disagio. In particolare durante i picchi estivi. «Chi non riserva in anticipo il biglietto, rischia di rimanere in coda», rileva Guidotti. «Parliamo di almeno un’ora di attesa». Il consiglio, dunque, è quello di prenotare con qualche giorno di anticipo.
Tanta gente, per il quartiere di Monte Carasso, significa anche problemi di traffico e di parcheggi. Lo sa bene Guidotti, da anni impegnato a trovare una soluzione. «Noi chiediamo a tutti di arrivare alla teleferica con i mezzi pubblici», sottolinea. «Diversi, purtroppo, arrivano ancora con l’auto. Finora non ci sono stati problemi enormi, anche se durante i mesi caldi qualche disagio c’è, perché si tende sempre a posteggiare la vettura il più vicino possibile alla struttura. Noi proviamo a disperdere il volume consigliando i posteggi in Via Tatti o al campo di calcio di Sementina. Provvisoriamente disponiamo ancora del terreno a Monte Carasso». In origine, lo stallo comprendeva anche una parte di proprietà del patriziato. «Oggi invece utilizziamo solo la superficie comunale. In generale, sono diversi anni che stiamo cercando una soluzione ottimale per i parcheggi. Non è semplice, ma stiamo aspettando delle offerte». È stata anche ipotizzata una barriera al Ciossetto, in modo da creare una zona a pagamento. «Però bisogna vedere se ne vale davvero la pena, visti i costi dell’operazione», frena Guidotti. «Purtroppo, quello dei parcheggi è da sempre un tema sensibile e critico. Non si è mai riusciti a trovare una soluzione strutturale. Come Ente, continueremo a battere tutte le piste».
Quasi tutti sono educati
Nonostante il cronico problema dei posteggi, il ponte tibetano è diventato uno dei principali catalizzatori turistici dell’intera regione. «Per fortuna non abbiamo mai dovuto affrontare grossi pericoli o problemi per la sicurezza dei visitatori», spiega Guidotti. «Certo, incontriamo talvolta turisti inesperti o poco informati, i quali magari non sanno che dall’arrivo della funivia al ponte tibetano ci vuole un’ora di cammino. Ad ogni modo, quasi tutti vengono intercettati all’Info Point. Diciamo loro che stanno per recarsi su un sentiero di montagna, e che dunque dovrebbero essere equipaggiati di conseguenza. Ma, ripeto: gravi casi di rischio non ne abbiamo avuti». Anche per quanto riguarda la questione del littering, la situazione è sotto controllo. «Devo dire che i turisti che frequentano il ponte tibetano sono generalmente disciplinati e non lasciamo rifiuti nel bosco o sui sentieri», conferma a questo proposito il direttore.
Finalmente i servizi igienici
Per l’Ente autonomo Carasc, il futuro sembra roseo. E già ci sono alcuni progetti all’orizzonte. «Sul versante di Sementina, lungo il percorso che porta al ponte tibetano, è in corso la ristrutturazione di un edificio diroccato», spiega Guidotti. «Lì, a partire dal prossimo anno, verranno installati i servizi igienici. Un potenziamento necessario e atteso, visto che l’assenza di toilette nella zona è sempre stato un punto dolente». Nelle vicinanze dei servizi verranno poi create un’area per pic-nic e un piccolo parco giochi.