Consumatori

Il principale problema degli svizzeri? Sempre la cassa malati

Delle 15.192 segnalazioni inoltrate, oltre 1.200 riguardano l'assicurazione malattia – Seguono problemi legati ai prezzi, al diritto di garanzia, agli abbonamenti con le compagnie telefoniche e al commercio online
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
05.12.2024 11:12

La coperta è sempre più corta, verrebbe da dire guardando la classifica delle lamentele dei consumatori presentata dall’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori (ACSI, FRC, SKS). Il tema che ha quasi monopolizzato le segnalazioni da parte della popolazione è infatti stato quello delle assicurazioni malattia: premi LAMal e complementari. Soprattutto in Ticino, dove da diversi anni i premi rincarano in maniera più elevata rispetto alla media nazionale. «Non stupisce che rimanga una priorità la ricerca di metodi per spendere meno», si legge nella nota dell'Alleanza.

Inoltre, si constata in generale un’accresciuta sensibilità su tutto ciò che riguarda i prezzi. «Questo è un sintomo del peggioramento della situazione finanziaria di molte economie domestiche. Esempi di questa maggiore sensibilità sono lamentele per casi di shrinkflation (stessi prezzi, o superiori, e piatti più piccoli), di geoblocking o mancato rispetto dell’Ordinanza sull’indicazione dei prezzi. Anche i problemi legati alla garanzia si confermano in alto nella graduatoria. In totale le segnalazioni pervenute fra gennaio e novembre del 2024 sono state 15.192.

Oltre 1.200 richieste sulla cassa malati

I premi di cassa malati diventano una spesa sempre più difficile da sopportare per numerose economie domestiche. I servizi di consulenza di ACSI, FRC, SKS hanno registrato oltre 1.200 richieste in tal senso, quasi tutte nelle ultime settimane. L’ACSI ha organizzato sei serate di consulenza in collaborazione con il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS).

Circa 800 le lamentele legate ai prezzi: indicazioni errate o ingannevoli, contenuti che si riducono ma il prezzo rimane uguale (shrinkflation), o ancora casi di geoblocking. «Eppure dal 2022, i negozi online non hanno più il diritto di ridirezionare gli utenti svizzeri verso piattaforme con prezzi più cari. Ma nei fatti questa dinamica continua a esistere». Il commercio online ha causato più lamentele nella Svizzera tedesca. Fra i temi sollevati, si trovano servizi alla clientela irraggiungibili, casi di dropshipping (quando un e-commerce vende un prodotto acquistando l’articolo da una terza parte e lo fa spedire direttamente al cliente da quest'ultima) o ritorni troppo cari. Diverse segnalazioni riguardano i negozi online cinesi.

Come ogni anno, non mancano i casi in cui il diritto di garanzia non viene rispettato. Le rimostranze sul tema sono state 725. «Spesso i venditori non riconoscono la garanzia in quanto affermano che il danno è stato causato dal consumatore. Quest’ultimo, se vuol far valere il suo diritto, deve imbarcarsi in attività complesse e costose. Deve infatti, tanto per cominciare, richiedere una perizia. La maggior parte delle persone rinuncia, visto il costo in tempo e denaro. Da numerosi anni l’Alleanza chiede che l’onere della prova venga invertito, come è già avvenuto da tempo nell’UE: lì sta al venditore dimostrare che è il consumatore ad aver causato un difetto». In Romandia è il diritto di garanzia a essere più presente fra le lamentele rispetto alle altre regioni: troppo spesso viene rifiutato in maniera ingiustificata. Il personale di vendita parla frequentemente di cause esterne all’origine dei difetti.

Le compagnia telefoniche

Tra le gatte da pelare degli svizzeri ci sono pure, di nuovo, le compagnie telefoniche. «Innanzitutto c’è il fatto che operatori come Sunrise non accettano disdette scritte», precisa l'Alleanza. «Inoltre, non mancano i problemi legati a fatture errate, prestazioni non fornite in maniera adeguata, modifiche di contratto non richieste e servizi alla clientela al di sotto delle aspettative». Le segnalazioni in questo ambito sono comunque in calo rispetto all’anno precedente e si situano a quota 630.

In quinta posizione – con 600 segnalazioni – vi sono i problemi che insorgono per via di ritardi nei pagamenti da parte dei consumatori. Molte delle proteste riguardano il fatto che le ditte d’incasso continuano a fatturare spese aggiuntive completamente sproporzionate. «Si creano quindi situazioni assurde in cui, oltre a dover ripagare quanto dovuto, il consumatore deve accollarsi spese ulteriori che spesso sono addirittura superiori al debito stesso. L’ACSI difende le consumatrici e i consumatori quando il modo di agire delle ditte d’incasso diventa abusivo e auspicherebbe una regolamentazione più chiara in tal senso».

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