Giustizia

Il processo Adria Costruzioni sarà una cosa molto lunga

Si prevede durerà tre settimane – Il giudice Marco Villa auspica di poter giungere a un verdetto il 20 giugno
©Gabriele Putzu
Federico Storni
03.06.2024 12:00

Il maxi processo per il crac di Adria Costruzioni e altre due società collegate – che vede da oggi alla sbarra sette persone – si dimostra sempre più una mosca bianca nel panorama giudiziario ticinese. Non solo sono passati oltre otto anni dagli arresti e quasi tre dal rinvio a giudizio prima di arrivare in aula; non solo il processo si tiene in trasferta nella sala del Consiglio comunale di Paradiso perché nell’aula penale di Palazzo di Giustizia tutti non ci stavano; ma il processo durerà probabilmente tre settimane. Un lasso di tempo considerevole, se si considera che i processi del Tribunale penale cantonale molto raramente durano più di due giorni. Il giudice Marco Villa, citiamo, «auspica» di arrivare a una sentenza il 20 giugno.

Conseguentemente il processo ci metterà un po’ a carburare. Da un’ora buona il giudice Villa sta apportando correzioni puntuali al decreto d’accusa stilato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, e diversi avvocati difensori hanno annunciato eccezioni a queste modifiche, che verranno evase oggi. Alla base vi è una richiesta di chiarimento inviata da Villa a Borelli negli anni scorsi contenente una serie di domande, a cui la PP ha poi dato risposta. Gli avvocati sostengono in sostanza che questo modo di procedere non sia formalmente corretto. Inoltre l’avvocato Eero De Polo ha inoltrato di recente un reclamo alla Corte dei Reclami Penali opinando sulla decisione dell’accusa di disgiungere il processo a carico di alcuni imputati e non di altri (senza che ciò abbia effetto sospensivo). Infine vi sono fino a sei istanze probatorie che la Corte potrebbe essere chiamata a valutare. Tutto considerato, non è scontato che l’interrogatorio degli imputati inizi oggi.

Da segnalare intanto la presenza in aula di Adriano Cambria, fatto non scontato. L’uomo dall’inizio del caso giudiziario era stato sentito dagli inquirenti solo una volta, grazie a un salvacondotto: altrimenti era rimasto in Italia. È uno dei due titolari di Adria Costruzioni assieme al figlio Filippo. Il terzo principale imputato è invece l’ex direttore della sede di Lugano della banca WIR (che si è costituita accusatrice privata) Yves Wellauer. I tre sono principalmente accusati di truffa per mestiere per avere in sostanza chiesto e ottenuto crediti di costruzioni senza che vi fossero le necessarie garanzie finanziarie. Ciò avrebbe comportato un danno di decine di milioni di franchi, in parte nel frattempo rientrati grazie alla vendita di diverse proprietà immobiliari.

Come accennato, il processo si sta tenendo in trasferta nella sala del Consiglio comunale di Paradiso, trasformato per l’occasione in aula penale. E, benché si tratti di una soluzione provvisoria trovata non senza una certa fatica, v’è da dire che la sala ha una sua dignità. Pavimenti in (finto?) marmo grigio con venature bianche, controsoffitto in legno curato, buona luminosità e acustica, un congruo apparato elettronico e informatico, sedie comode. Per diversi aspetti appare insomma più moderna della «solita» aula penale.