Il progetto fa discutere: «Preserviamo la Collina del Penz»
Levata di scudi a Pedrinate. Nella frazione di Chiasso, sulla collina del Penz, c’è preoccupazione. I timori riguardano il fatto che possa vedere la luce quella che viene definita «un’operazione speculativa». Il riferimento è alle modine presenti in via al laghetto, posate su un’ampia porzione di terreno vicina al bosco. Timori diffusi che i consiglieri comunali Giorgio Fonio (Il Centro) e Davide Rampoldi (PLR) hanno deciso di riportare al Legislativo e al Municipio. Il tema, infatti, verrà anticipato questa sera durante la seduta di Consiglio comunale con la consegna di una mozione. «Proteggiamo la collina del Penz a Pedrinate» è il titolo del documento che, appunto, chiede all’Esecutivo di sospendere cautelativamente ogni iniziativa edilizia sui mappali in questione fino all’adozione di una variante di Piano regolatore che definirà la futura pianificazione.
L’ultimo «verde»
«Ha destato l’indignazione generale dell’intero quartiere l’operazione speculativa che vorrebbe veder sorgere in un’area di pregio al limitare della zona edificabile, tra sentieri, vigneti e vedute verdi, un nuovo invasivo quartiere composto da un elevato numero di casette tutte identiche fra loro e addossate l’una con l’altra, e da edificarsi in serie» premettono nella mozione Fonio e Rampoldi. Per i due membri del Legislativo, «il progetto in questione intende insediarsi, senza alcun riguardo e rispetto per l’ambiente circostante, in una delle ultime zone verdeggianti rimaste della parte residenziale collinare del nostro Comune». La prima domanda di costruzione relativa al progetto è stata presentata oltre un anno fa ed è stata sospesa «a causa delle opposizioni dell’intero vicinato». Ma, stando a quanto è descritto nella mozione, l’operazione non è stata abbandonata. «Con l’inizio del nuovo anno e nonostante i forti malumori – segnalano Fonio e Rampoldi – pare che i promotori non intendano rinunciare a questo loro progetto speculativo». Poi il commento: «Sarebbe ora del tutto inopportuno che il Municipio rilasci la licenza in oggetto, poiché innescherebbe il principio secondo il quale la magnifica cornice boschiva del Penz possa essere deturpata con interventi di carattere fortemente urbano come quello proposto e oggetto di controversia». I due mozionanti vanno oltre: «Anche con l’evolversi della società e il sorgere di nuovi quartieri a carattere residenziale, gli abitanti di via al laghetto hanno avuto la capacità di riuscire a conciliare l’insediamento delle proprie abitazioni con il carattere tipico della campagna che l’ha sempre contraddistinta». Una particolare attenzione al territorio che si vorrebbe fosse mantenuta anche in futuro. «L’intento comune degli stessi proprietari dei fondi in oggetto e di tutto il vicinato è sempre stato quello di preservare il paesaggio vigente in loco, edificando unicamente tre, al massimo quattro, abitazioni unifamiliari di un certo pregio, e non di certo sette cubetti che altro non fanno che deturpare tali luoghi e permettere lauti guadagni a persone che non hanno tra l’altro nessun legame con il nostro Comune» si evidenzia ancora nel documento inviato al Municipio.
In armonia con la natura
Ed è proprio a quest’ultimo che i due membri del Legislativo si rivolgono: «Laddove il buon senso non riesce ad approdare – ed è anzi messo a tacere in favore della massima redditività – occorre senza esitazione regolamentare in modo diverso un tipo di pianificazione che presta purtroppo il fianco a simili speculazioni edilizie del tutto inadeguate per questi luoghi». Da qui la proposta – inserita nella mozione – di introdurre una norma di attuazione del Piano regolatore specifica per la zona in oggetto che miri a preservare e tutelare il contesto naturale e residenziale già esistente, «vietando contenuti a carattere eccessivamente urbano e limitando inoltre il numero di possibili edifici, anche in ottica di evitare eccessivi transiti veicolari in un comparto a carattere di svago ed escursionistico». In particolar modo si chiede l’aggiunta di un capoverso all’articolo 42 del NAPR che disciplina la zona residenziale unifamiliare a 2 piani: «La replica di edifici, a schema o imitazione, non è ammessa». L’obiettivo finale è «evitare il ripetersi di situazioni analoghe che potrebbero irrimediabilmente deturpare il paesaggio, che ancora contraddistingue la frazione di Pedrinate e la collina del Penz per quel loro carattere ameno e armonioso con la natura, che si auspica possa essere preservato anche in futuro».