Il rame attira i ladri in chiesa
LOCARNESE – A neanche un mese dall’atto di vandalismo causato ai danni del crocifisso settecentesco custodito in San Giorgio, un’altra chiesa è stata presa di mira a Losone. I soliti ignoti durante il fine settimana pasquale «hanno divelto i canali dell’acqua piovana alla Madonna d’Arbigo», fa sapere al CdT Silvano Beretta, presidente del Consiglio parrocchiale di Losone. Non è chiaro se si sia trattato di un mero atto vandalico o di un furto vero e proprio, considerato che si tratta di tubi pluviali realizzati in rame. Saranno le indagini di polizia a fare chiarezza sul movente e la dinamica dell’accaduto, visto che la Parrocchia ha ovviamente presentato formale denuncia contro ignoti. Quel che è certo però, è che si parla di un danno di quasi 2.000 franchi. «Abbiamo già provveduto a sostituire i canali di scolo sottratti», precisa Beretta, lanciando un appello: «Chiunque avesse notato movimenti sospetti nei dintorni durante le festività pasquali è invitato a segnalarlo alla polizia».
Fatti analoghi a quelli perpetrati a Losone sono stati denunciati alle autorità anche dalla Parrocchia di Palagnedra, dove nella giornata di Venerdì Santo sempre i soliti ignoti «hanno tentato di portare via le canaline dell’acqua piovana (ndr, anche queste in rame) della chiesetta dei Sirti, situata nei pressi della diga», ci conferma Rosilde Mazzi, vice presidente del Consiglio parrocchiale. La presenza di altre persone, stando a nostre informazioni, avrebbe fatto scappare i furfanti prima che compissero il furto vero e proprio. «Sono comunque riusciti a staccare i tubi – precisa la nostra interlocutrice – e ora dobbiamo rimetterli al loro posto».
Insomma, ancora una volta le Parrocchie del Locarnese e valli si trovano confrontate con atti incivili. Ad essere stati colpiti però, non sarebbero stati solo gli edifici religiosi e una segnalazione analoga a quella di Palagnedra sarebbe giunta anche da Muralto. Segnalazione che però, non abbiamo potuto verificare.
Mentre sono in corso le indagini per individuare l’autore o gli autori dei danni causati durante il fine settimana pasquale, si apprestano a fare i conti con la giustizia i giovani vandali che lo scorso settembre avevano preso di mira altri edifici sacri del Locarnese. In particolare, lo ricordiamo, erano state scardinate le porte delle sagrestie, scassinate le cassette delle donazioni e manomessi i tabernacoli delle chiese di San Vittore a Muralto, San Giorgio a Losone, San Rocco e del Santo Crocifisso a Minusio. Operazione che aveva fruttato un bottino di pochi spiccioli ma causato danni ingenti. A proposito di danni, «la sistemazione del tabernacolo (ndr, il cui marmo era stato scheggiato nel tentativo dei ladri di aprirlo) ci è costata circa mille franchi», fa sapere il presidente del Consiglio parrocchiale di Losone. Mentre il preventivo per la ricostruzione (attualmente in corso) delle due dita che sono state spezzate un mese fa al crocifisso custodito in San Giorgio (cfr. Corriere del Ticino del 26 marzo) «ammonta a circa 1.300 franchi». L’autore o gli autori del misfatto non sono ancora stati individuati. In ogni caso, nel giro di poco meno di un anno il Consiglio parrocchiale di Losone si trova confrontato con importanti spese straordinarie. «Stiamo parlando di più di 4.000 franchi di costi – evidenzia Beretta – e oltre agli oneri finanziari, dobbiamo sistemare i danni causati». Per prevenire fatti del genere, lo ricordiamo, nelle scorse settimane il Consiglio parrocchiale aveva scritto al Municipio di Losone chiedendo maggior presenza di pattuglie di polizia nelle zone adiacenti agli edifici sacri. Si sta poi valutando anche la possibilità di installare un sistema di videosorveglianza.