Il sacco rosso è arrivato a Lugano: ecco come risparmiare

Da poche ore la tassa sui rifiuti è realtà anche a Lugano. Addio rotolo nero da una decina di centesimi per sacco. Benvenuto rotolo rosso da 1.10 franchi al pezzo. Il nuovo sistema di copertura dei costi di smaltimento dei rifiuti è stato introdotto anche per incentivare un comportamento virtuoso nei cittadini. La Divisione spazi urbani (DSU) si attende di conseguenza un incremento del 20% del tasso di riciclaggio, in particolare di carta, cartone e vetro, e ha predisposto diverse misure accompagnatorie per stimolare ulteriormente il fenomeno: venti sacchi gratuiti per chi ha a che fare con i pannolini, apertura prolungata degli ecocentri, ritiro agli ecocentri dei flaconi in polieteline (PE) e dei resti di cucina. I luganesi, in altre parole, sono stati messi in condizione di vuotare il sacco. Vediamo come.

Cosa va nell’umido
In un opuscolo consegnato a tutti i fuochi (assieme a un sacco rosso omaggio), la DSU ha stilato tre consigli per sfruttare al massimo la capienza del sacco. Il primo è giocare a Tetris: non lasciare spazi vuoti nel sacco. Vale a dire schiacciare i rifiuti per quanto possibile e metterli in altri rifiuti più grandi, nel caso tagliando il collo ai contenitori. Può anche essere utile investire in un secchio della spazzatura della misura del sacco che si deciderà di usare, meglio se rotondo. Così non ci saranno angoli morti.
Il secondo consiglio è evitare gli imballaggi, che corrispondono in media a un terzo dei rifiuti nei sacchi. Ciò è possibile acquistando prodotti sfusi o ricorrendo a contenitori riutilizzabili e riciclabili. Gli imballaggi possono anche essere riconsegnati ai punti vendita da cui li si è acquistati, ma ciò generalmente significa spacchettare le vivande subito dopo averle pagate alla cassa.
Il terzo e ultimo consiglio è: riciclare. E se per carta, vetro e PET è già prassi per la maggior parte dei consumatori, si può andare oltre. Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio federale dell’ambiente (2014) i rifiuti biogeni (vale a dire gli scarti vegetali e quelli di cucina) rappresentano un terzo dei rifiuti domestici. Gli scarti vegetali a Lugano possono già ora essere consegnati agli ecocentri, mentre altrettanto non vale per i resti di cucina. Dal primo gennaio ciò è destinato a cambiare, almeno per un anno. La Città ha infatti deciso di provare a ritirare gli scarti da cucina agli ecocentri, in un progetto pilota i cui risultati verranno analizzati a fine 2020. Nei rifiuti organici rientrano più o meno tutti gli avanzi di cibo che possono restare nel piatto, dalle bucce all’osso della costina e la lisca di pesce. Non ci vanno invece le deiezioni animali. Per combattere le puzze ci si può dotare di un apposito cestino, meglio se ventilato e fornito di un filtro cattura odori.

Le insidie della Margherita
Riciclare correttamente non è semplice, e a volte può essere controintuitivo. Quanto segue rischia infatti di appesantire il sacco rosso, anziché di alleggerirlo. Parliamo dei cartoni della pizza. Quando sono sporchi (e questo vale per ogni tipo di carta) non vanno infatti riciclati. Si può semmai ritagliare e riciclare la parte pulita. Le parti con residui di cibo invece possono deteriorare intere partite di carta destinata al riciclaggio. Le conseguenza concrete ce la ha spiegate Gianni Ochsner, titolare dell’omonima ditta che gestisce l’ecocentro Serta di Lamone. La Ochsner consegna la carta raccolta ad altre aziende, e a determinarne il prezzo sono proprio i cartoni della pizza unti: «Sporcano l’altra carta e fanno perdere di valore all’intera partita - dice il titolare. - Per noi il deprezzamento può essere anche di cinque punti percentuali sulla tariffa piena». È una cosa frequente? «Capita molto, ma molto, spesso».
E quello dei cartoni della pizza non è che un esempio di cose che di primo acchito possono sembrare riciclabili ma non lo sono. Se passato Natale avete riciclato la carta da regalo potreste aver commesso un errore: va nell’indifferenziata, perché spesso contiene plastica (soprattutto quella lucida e brillante). Stesso dicasi per gli scontrini di cassa (contengono sostanze chimiche) o per tutti i vetri che non siano d’imballaggio (bicchieri, finestre, parabrezza e specchi hanno una composizione chimica diversa).
Internet aiuta
I distinguo non si esauriscono qui, e navigarli non è facile. Online si trovano però diverse risorse che aiutano a barcamenarsi. Su tutte: swissrecyling.ch, aziendarifiuti.ch e lugano.ch/ambiente.