Dibattito

«Il sentimento comunitario non è stato immune al virus»

Come in altre realtà nate da un’aggregazione, anche a Riviera c’è chi avverte la perdita di vitalità nei quartieri – Ma per il sindaco Pellanda la colpa è delle restrizioni sanitarie: ecco le risposte
Simone Berti
15.04.2022 06:00

«La pandemia e il relativo distanziamento non hanno certamente favorito la coesione sociale, anzi anche da noi hanno bloccato per molto tempo numerose iniziative: ora si tratta di recuperare il terreno perduto, forti anche della cinquantina di associazioni attive nel Comune».

Con queste parole il sindaco di Riviera Alberto Pellanda risponde a chi ritiene che la fusione abbia contribuito a scalfire il senso di appartenenza e la vita sociale in alcuni degli ex Comuni che nel 2017 si sono uniti in una nuova realtà istituzionale (Cresciano, Iragna, Lodrino e Osogna). Un’impressione non inedita laddove sono state realizzate aggregazioni medio-grandi, e che talvolta serpeggia pure a Riviera. Da noi sollecitato in merito, il sindaco attribuisce però quasi per intero la responsabilità di queste dinamiche non alla riforma istituzionale quanto piuttosto alle misure introdotte per evitare il propagarsi del virus, si pensi soprattutto al ferreo lockdown della prima ora, due anni fa. «Sono anche sensazioni molto personali - aggiunge - C’è chi sente che la vita comunitaria nei quartieri abbia un po’ perso vigore, e chi invece non avverte questa involuzione». Secondo Pellanda è pure una questione anagrafica. Ritiene che le nuove generazioni potranno avere meno difficoltà nel collaborare al di là degli steccati di quartiere, aggregandosi quindi pure a livello associativo e favorendo la vitalità sociale degli ex Comuni. Il sindaco auspica così che in futuro anche il senso di appartenenza ne esca rinfrancato. E poi fa un esempio. «Ancora di recente è nata un’associazione per la terza età che copre un solo quartiere, e ne siamo felici, ma in futuro intendiamo spingere affinché vi sia un’unione delle forze anche in questi ambiti». Detto in altre parole: una sola associazione destinata alla terza età potrebbe bastare. Idem per altre attività. «Sarebbe così anche più facile ottenere il sostegno del Comune», spiega.

Nuova figura professionale

È vero che diverse iniziative si sono fermate per molto tempo. Si pensi agli eventi organizzati a favore degli anziani, per citare ancora questa fascia della popolazione. Complice il virus, di pranzi sociali per un bel po’ non se ne sono più visti. E proprio su questa scia il Municipio sta ora indagando proprio i bisogni dei pensionati. Di recente tutti hanno ricevuto un questionario tramite cui si vuole analizzare lo stato di benessere, la qualità di vita e l’inclusione sociale della terza età. Per aiutare chi avesse bisogno per la compilazione è a disposizione Nicole Russo-Maniero, professionista attiva da quest’anno a tempo parziale come operatrice di prossimità del Comune, nel quale era già responsabile del doposcuola. L’introduzione di questa nuova figura è una risposta del Municipio a quanto emerso dagli approfondimenti avviati nell’estate di due anni fa per sondare potenzialità e lacune in ambito socio-aggregativo. L’operatrice sociale, come l’Esecutivo ha spiegato negli scorsi giorni agli abitanti, ha lo scopo di catalizzare bisogni, proposte, risorse e idee emersi da momenti di scambio con la popolazione, sostenendo i cittadini nella loro realizzazione. Si tratta di «capire quali sono i desideri e le necessità della popolazione», precisa il sindaco. E il sondaggio rivolto agli anziani va proprio in questa direzione.

Le passerelle per unire, ma quando?

Ma il senso di appartenenza e la vitalità sociale si favoriscono anche con altri strumenti, spiega ancora Pellanda a cui, inizialmente, ci eravamo rivolti per sapere se le passerelle ciclopedonali tanto presenti nel Bellinzonese arriveranno infine anche in Riviera. Da quel quesito è poi partita una riflessione finita appunto sui temi sociali. Le due cose sono infatti legate. «Anche la cosiddetta mobilità lenta rientra nel concetto di una maggiore integrazione tra persone e quartieri ed è alla base del senso di appartenenza ad un Comune unico», afferma. Eppure delle passerelle qui si parla oramai da circa otto anni, quando la fusione era solo un progetto (approvato dai votanti nel 2015, è entrata in funzione due anni dopo), ma di risultati concreti ancora non se ne sono visti, mentre nel frattempo a Bellinzona sono spuntati altri due collegamenti (Gorduno-Castione già in funzione e Torretta- Carasso in fase di ultimazione). Sollecitato in merito, il sindaco fa allora un pronostico: «Da noi i lavori partiranno entro tre anni». Il dossier segue però i tempi lunghi della politica. E fa parte di una strategia di livello regionale. Questi e altri investimenti rientreranno infatti nel nuovo Piano regionale dei trasporti delle Tre Valli, a cui si sta lavorando con l’obiettivo di concretizzarlo nei prossimi mesi con la supervisione del Cantone. Riassumendo all’osso, sull’arco di otto anni in termini di offerta ciclistica nella regione sono previsti interventi per circa 8 milioni di franchi. E le passerelle saranno parte di questo budget. In pole position in Riviera ci sono due ipotesi ancora tutte da consolidare: il collegamento tra le due aree più popolose del Comune, ovvero le parti sud di Lodrino (centro sportivo) e Osogna (zona artigianale); e quello tra Iragna e la zona industriale di Biasca.

«Una piccola Filanda per noi»

Alberto Pellanda cita infine un altro progetto che potrebbe amalgamare il nuovo Comune e fornire nuova vitalità, ovvero la realizzazione di un centro culturale all’ex Vetreria di Lodrino, storico edificio rilevato dalla famiglia Ferrari. «Qui potrebbe sorgere una piccola Filanda come quella di Mendrisio», ipotizza il sindaco di Riviera.

Il sindaco di Riviera Alberto Pellanda. ©CdT/Chiara Zocchetti
Il sindaco di Riviera Alberto Pellanda. ©CdT/Chiara Zocchetti