Il sindaco Vismara grida al complotto

LUGANO - Il sindaco di Paradiso Ettore Vismara venerdì, durante il tradizionale incontro d'inizio anno con la popolazione, è stato letteralmente un fiume in piena. Esprimendosi in merito all'annullamento delle elezioni comunali dello scorso aprile (cfr. il CdT del 12 dicembre) il sindaco ha definito l'episodio «niente di così grave come si vorrebbe far credere» e ha spiegato che a suo parere si è trattato di una «piccola mancanza procedurale di comunicazione della cancelleria, che non ha informato per iscritto i partiti del loro diritto di avere dei delegati ai seggi». Circostanza che il Tribunale amministrativo cantonale, per onore della cronaca, aveva invece definito molto grave («Non sussistono dubbi – si legge nella sentenza – sul fatto che le operazioni si siano svolte in palese violazione della legge (...) e non è possibile escludere che i vizi procedurali abbiano in qualche modo influito sul risultato delle elezioni»). Nel suo discorso Vismara si è chiesto («ma è una domanda retorica», ha sottolineato) come mai Paradiso sia stata colpita così duramente. «Perché si è voluto fermare il Comune per 6 mesi? Lo sappiamo fin troppo bene! È un disegno orchestrato per mettere sotto pressione il Comune e forzare l'aggregazione con Lugano. Le parole e le pressioni, anche indebite, del ministro Norman Gobbi e del sindaco di Lugano Marco Borradori, e gli schiamazzi del Mattino della Domenica, non sono fantasie. Perciò a buon intenditore poche parole».