Progetti

Il sottopasso con il ponte si presenta alla popolazione

Il Cantone ha messo in consultazione il progetto da 42 milioni per creare una nuova strada per il trasporto pubblico sotto ai binari: collegherà via san Gottardo all’ex parcheggio Pestalozzi, che diverrà prima un parco e poi un nodo intermodale dei bus
L’imbocco della futura opera. ©CDT/CHIARA ZOCCHETTI
Federico Storni
03.03.2022 06:00

Un altro pezzo dell’intricato pacchetto di opere previste nell’area della stazione FFS di Lugano ha fatto un passo avanti. Nei giorni in cui sta entrando nel vivo il lungo cantiere per la realizzazione del nuovo sottopasso pedonale di Besso - che si protrarrà per quattro anni - il Cantone ha infatti messo in consultazione la documentazione relativa alla realizzazione di un altro sottopasso, stavolta a servizio del trasporto su gomma. Si tratta del sottopasso Genzana, che collegherà via San Gottardo, all’altezza dell’ex latteria e dell’ex sede del Giornale del Popolo, con il parcheggio ex Pestalozzi chiuso di recente. Parcheggio che, in attesa del completamento dell’opera, sarà a breve adibito a parco temporaneo. Poi nell’area troverà spazio il nuovo nodo intermodale del trasporto pubblico su gomma, cosa che comporterà tra l’altro un’ulteriore e parziale copertura del tunnel di Besso.

Avrà diverse funzioni

Una volta completato - nel 2026, stando ai piani - il sottopasso Genzana assolverà a diverse funzioni contemporaneamente, alcune solo temporanee. Come essere un asse di collegamento necessario allo svolgimento degli altri cantieri previsti sul lato ovest della stazione (lato Besso), di cui parliamo più diffusamente nella scheda a lato. A fluidificare il traffico, in altre parole. Una funzione che il sottopasso manterrà anche al termine dei lavori nell’area, trattandosi di un collegamento supplementare al tunnel di Besso, in particolare pensando al trasporto pubblico. In questo senso, all’altezza dell’incrocio su via San Gottardo è prevista l’introduzione di un impianto semaforico.

Allungando ulteriormente l’orizzonte temporale (dopo il 2029) il sottopasso è anche la prima parte esecutiva necessaria a creare un anello di circolazione a senso unico attorno alla stazione. Anello che dovrebbe poi chiudersi tramite una galleria artificiale sotto al parco del Tassino che sbucherà su via Maraini, riattraversando i binari. Ma quest’opera è ben lungi dall’essere realizzata: non vi è a oggi nemmeno un progetto di massima.

Spunta la struttura provvisoria

Il nuovo percorso stradale, superati i binari, dovrà poi collegarsi a via Sorengo (lato ovest) scavalcando il tunnel di Besso. Ciò avverrà tramite la posa di un ponte temporaneo che verrà posto sul portale Nord del tunnel. La sua realizzazione, si legge nella documentazione, «è necessaria in attesa del prolungamento della piastra nell’ambito della realizzazione del nodo intermodale» nel parcheggio ex Pestalozzi. La struttura, pertanto, «è stata volutamente progettata dagli ingegneri in modo facilmente reversibile, in travi metalliche così da permettere lo smontaggio senza eccessivo dispendio di risorse». Il risultato sarà uno «sfondo omogeneo e poco appariscente», anche perché il portale del tunnel di Besso è protetto come bene culturale e quindi deve essere tutelato esteticamente per quanto possibile, anche quando si posano strutture temporanee. A proposito di estetica, è previsto un concetto architettonico anche per i portali del sottopasso Genzana, e particolare cura è stata messa pure nell’inserimento degli attraversamenti pedonali del nuovo tratto stradale. Nella documentazione vengono definiti come «lame di copertura», e avranno anche la funzione di fornire schermatura fonica per l’edificazione già presenti nell’area.

Costi lievitati?

L’investimento previsto è di 42 milioni di franchi. Nel progetto di massima del 2015 se ne ipotizzavano poco meno di venti. Non vi erano però accenni al ponte temporaneo. Il credito in ogni caso dovrà essere sottoposto al Gran Consiglio. E non è l’unico cambiamento: mentre nel 2020 il progetto prevedeva che da via Basilea non si potesse più procedere verso Sorengo o Massagno, nella documentazione pubblicata il collegamento è ricomparso.