Il Tamaro sale più in alto e dal 2026 punta ai 2.000 metri

È un progetto di cui si parla da anni e che ogni giorno che passa diventa più concreto. Il monte Tamaro punta ad accarezzare quota 2.000 metri a partire dal 2026 realizzando una funivia che dall’Alpe Foppa raggiungerà il Motto Rotondo. Nel frattempo - i lavori potrebbero già iniziare nel 2023 - verrà portato a termine il progetto della nuova telecabina, che sostituirà l’ovovia che collega Rivera alla vetta.
Cabine da 8 posti
«Il progetto della telecabina - ci spiega Nicola Cattaneo - è in fase più avanzata. Stiamo ultimando il progetto preliminare e in inverno coinvolgeremo tutte le autorità e i privati. L’obiettivo è di arrivare con una domanda di costruzione in primavera». Per poi iniziare il cantiere, che sarà piuttosto complesso._«Complesso perché vorremmo portarlo avanti senza chiudere l’attività». L’idea è dunque di procedere a tappe intervenendo anche architettonicamente, in momenti separati, nelle tre stazioni (quella a valle, quella intermedia e quella a monte). E poi, appunto, mettere in funzione le nuove cabine. «Sono previsti 40 cabine da 8 posti», ci spiega Cattaneo. Meno di quelle attualmente in funzione, ma più capienti (oggi in ognuna ci stanno solamente quattro persone). «Quelle in uso attualmente - ci viene spiegato - erano pensate per quando ancora sul Tamaro si veniva a sciare. La portata oraria in ogni caso resterà la stessa».
Sostenibilità energetica
«Anche i pali (che sorreggono la cabinovia, ndr) saranno di meno, e questo avrà un impatto paesaggistico più contenuto. L’intero progetto è molto sensibile dal punto di vista ambientale. È anche in questo senso che è previsto un nuovo design delle stazioni e la volontà, attraverso la posa di pannelli solari e centrali geotermiche, di rendere il Tamaro al 100% ecosostenibile». Energeticamente autosufficiente dunque.
E poi in cima al pizzo
Poi - forse già a partire dal 2026 - si vuole portare avanti quello che sarà un progetto in grado di ampliare profondamente l’offerta del Tamaro: la nuova funivia che porterà ai 1.928 metri del Motto Rotondo. «In marzo - ci spiega Cattaneo - è giunta l’ufficializzazione da parte degli uffici federali e del Piano direttore cantonale. Prossimo passo sarà la modifica dei piani regolatori comunali (di Monteceneri e Mezzovico-Vira) quando presenteremo gli studi sull’impatto ambientale e sul traffico». I lavori per la nuova funivia potrebbero durare due anni e comprenderanno anche la realizzazione di un punto di ristoro in vetta.
«Per il nuovo turista»
La nuova funivia permetterà al Tamaro di avere finalmente una «Spitze», una cima degna di questo nome. A 2.000 metri sul livello del mare, che è un po’ quello che oggi manca. «Ci permetterà di ampliare la nostra offerta e raggiungere un nuovo pubblico. Rivolgerci al turista moderno, che a volte vuole salire in vetta, restarci poche ore e scattarsi un selfie». Un selfie con vista. Ma la possibilità di arrivare a 2.000 metri offre in realtà anche molte altre opportunità turistiche, e non solo al Tamaro.
«Lema e Locarnese più vicini»
Oggi come oggi gli impianti di risalita portano al massimo ai 1.530 metri dell’Alpe Foppa. La nuova funivia sarà così in grado di permettere ai visitatori di «evitare» i 500 metri di dislivello che portano al Motto Rotondo. «Dislivello che scoraggia molti a effettuare la traversata Tamaro-Lema» (o la passeggiata verso l’Alpe di Neggia). «Con questo investimento creeremo un plusvalore non solo per il Tamaro, ma per il Sottoceneri e anche il Gambarogno. Ci avvicineremo in linea d’aria al Lema e al Locarnese». Interessantissimo anche per gli appassionati di mountain bike.
E avanza anche l’hotel
E procede anche il progetto per realizzare un hotel a Rivera, vicino a Splash&Spa. Anche in questo caso l’obiettivo potrebbe essere quello del 2024.
«Autunno da record»
La stagione estiva al Tamaro, ne avevamo riferito in agosto, è stata da record. «Ma da record - ci conferma Cattaneo - è anche l’autunno. Un settembre come questo non l’avevamo mai visto, e anche ottobre è andato bene. Nonostante abbiamo perso la primavera riusciremo quest’anno a registrare cifre assolute simili alle stagioni migliori».