Il tetris è realtà: via libera alla variante di PR

Non è che ci fossero particolari dubbi al proposito, anche perché sono oramai definiti i futuri contenuti. In ogni modo il Consiglio di Stato ha approvato la variante di Piano regolatore intercomunale di Bellinzona e Pollegio relativa, rispettivamente, al comparto della Saleggina e dell’ex Infocentro AlpTransit. Nel primo caso verranno realizzati l’ospedale regionale (al posto del vetusto San Giovanni) che verrà inaugurato nel 2031 ed il Parco fluviale; nel paese della bassa Leventina, per contro, è previsto il trasferimento di alcune attività militari. La modifica di PR è stata approvata dai due Legislativi oltre un anno fa. Contro la risoluzione governativa sia la Città sia l’ente locale hanno facoltà di inoltrare ricorso al Tribunale cantonale amministrativo. Ciò che, salvo clamorosissime sorprese, ovviamente non faranno.
Tra bonifica e SAC
«Il Cantone è tenuto a realizzare le opere di bonifica atte a conferire qualità di superficie per l’avvicendamento delle colture al terreno proposto quale compenso reale per sottrazione di territorio agricolo qualificato di superficie per l’avvicendamento delle colture. Le spese sono poste interamente a carico del Cantone e assicurate nel quadro dei crediti stanziati dal Gran Consiglio» il 12 aprile 2021, si legge nella decisione del Consiglio di Stato. Si tratta della necessaria compensazione di circa 10.000 metri quadrati dei cosiddetti terreni SAC (ossia superfici agricole pregiate) ricavata su parte del sedime della Saleggina, al confine fra la capitale ed il quartiere di Giubiasco.
Soluzione vincente
L’operazione che porterà all’edificazione del moderno ospedale da 380 milioni di franchi si è sviluppata su vari fronti, in un tetris non facile da risolvere, richiedendo anni di trattative sull’asse Ticino-Berna. I terreni individuati (per un totale di 214.000 metri quadrati) sono infatti oggi utilizzati dall’Esercito quale piazza d’esercizio. Il Dipartimento delle istituzioni (DI) ha quindi trattato con la Confederazione per trovare un’area sostitutiva da mettere a disposizione dei militari, in particolare per l’istruzione delle truppe sanitarie (oltre allo stand di tiro, le cui attività si dirigeranno verso il futuro poligono cantonale al Ceneri): scartate le ipotesi di Gorduno, Gudo e Quartino, la soluzione è stata trovata in un sedime accanto all’ex Infocentro AlpTransit di Pollegio (si tratta peraltro di un terreno pregiato SAC che, diventando edificabile, andrà come detto compensato, ciò che si farà proprio accanto al nuovo nosocomio nella capitale).
A fine 2020 il Consiglio di Stato aveva quindi chiesto (e ottenuto dal Parlamento l’aprile seguente) un credito di 16 milioni per acquisire i terreni alla Saleggina (per circa 13,7 milioni) così come lo stesso stabile Infocentro in bassa Leventina, che verrà riconvertito in centro polivalente di pubblica utilità scongiurandone la demolizione, così come richiesto dalla politica. La mediazione svolta dal DI ha inoltre permesso di raggiungere un altro scopo: la Città, interessata alla trattativa con l’obiettivo di mantenere sul proprio territorio il futuro ospedale, ha potuto inserire nel pacchetto pure la progettazione definitiva della sistemazione del fiume Ticino nell’ambito del progetto di Parco fluviale nel vicino comparto Saleggi-Boschetti.