«Il Ticino in grado di accogliere 2.500 profughi»
Il Ticino è pronto ad accogliere i profughi in fuga. «I primi arrivi sono attesi nel giro di due o tre settimane, ed è presumibile che l’ingresso in Svizzera avvenga dalla frontiera nord», ha scritto la Sezione degli enti locali (SEL) ai Comuni. In Ticino, poi, «i profughi dovrebbero arrivare con bus e treni, facilitando la gestione dell’accoglienza». «Sul territorio contiamo già di 200/250 posti. Ma il dispositivo permette di arrivare fino a 2.500 posti», assicura Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione.
In una prima fase, «dovremo collocare i profughi nelle strutture protette e informarli sui loro diritti. In un secondo tempo, poi, dovremo pensare alla loro integrazione, distribuendoli sul territorio». In questa seconda fase, i Comuni avranno un ruolo chiave. Nella comunicazione inviata dalla SEL viene chiesto ai Comuni di «collaborare con le Regioni di Protezione civile, in modo da facilitare i preparativi del dispositivo di accoglienza».
In particolare, si chiede di «segnalare le strutture di accoglienza con almeno 50 posti (colonie, foyer)», ma anche di «raccogliere segnalazioni di terzi» sulle soluzioni alloggiative e di trasmetterle alla protezione civile. «È fondamentale - evidenzia Pedevilla - che chi ha a disposizione appartamenti o case di vacanza per almeno tre mesi avverta i Comuni, che poi trasmetteranno l’informazione alla Protezione civile. Il coordinamento è fondamentale in questa fase, per avere una fotografia delle varie offerte sul territorio».