Sanità

Il treno per Zurigo? Meglio Lugano: il polo della medicina si rifà il look

La direzione dell’Ente Ospedaliero cantonale ha presentato un piano di investimenti da 200 milioni per i tre ospedali della regione Si parte dalla sopraelevazione del Cardiocentro, poi verrà rinnovata la torre del Civico e il corpo principale – Anche l’Italiano sarà ammodernato
Nico Nonella
Nico NonellaeSofia Seno
28.10.2022 18:04

Sì, «Lugano è stato, è e sarà il polo della medicina di qualità». Le parole del presidente del CdA, Paolo Sanvido, sintetizzano quelle che sono le ambizioni e la visione dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC). Ma per restare al passo con il progresso scientifico e tecnologico occorre anche investire nel rinnovamento delle infrastrutture. E questo, l’EOC lo sa bene. Per poter continuare a offrire cure di qualità, Civico, Italiano e Cardiocentro necessitano di interventi di ammodernamento da ultimarsi entro i prossimi dieci anni. Interventi, illustrati quest'oggi in conferenza stampa, dal costo complessivo di 200 milioni di franchi che serviranno, ad esempio, a sopraelevare il Cardiocentro, a rinnovare la torre e il corpo principale dell’ospedale Civico e a realizzare un grande poliambulatorio e a estendere il blocco di chirurgia dell’Italiano.

Cure di qualità

Questi investimenti confermano la centralità e il ruolo di Lugano quale centro sanitario. Un ruolo, ha rimarcato il sindaco Michele Foletti, che spesso è stato a torto sminuito. «La frase prendere il treno in Ticino per andare a curarsi a Zurigo è sempre meno attuale». Vero è che con l’aumento dei premi di cassa malati l’attenzione dell’opinione pubblica è focalizzata sui costi della salute ma, ha ricordato il direttore della Divisione della salute pubblica, Paolo Bianchi (intervenuto a nome del consigliere di Stato Raffaele De Rosa, assente a causa di un infortunio), «riflessioni vanno fatta anche sui “contenitori”», ossia sulle strutture e sugli spazi necessari a offrire «cure adeguate ai nuovi standard e al progresso scientifico». Ma questi investimenti, ha ricordato «andranno a favore anche dei collaboratori, perché renderanno le strutture dell’Ente un luogo di lavoro ancora più attrattivo, accogliente e orientato al futuro».

Degenze sempre più brevi

E se si guarda proprio al Luganese, «il contenitore non è più adatto a ospitare il contenuto», ha affermato il direttore generale dell’EOC, Glauco Martinetti. «La medicina sta andando sempre di più verso l’ambulatoriale e il day hospital, con degenze più corte». E gli interventi messi in cantiere andranno proprio in questa direzione. Nel Luganese, riflessioni simili erano già state fatte negli anni Sessanta, quando si è iniziato a valutare un’alternativa all’edificio che attualmente ospita l’Università della Svizzera italiana. Riflessioni che hanno portato alla costruzione e all’inaugurazione, nel 1980, del’ ospedale Civico.

Un collegamento più diretto

Il piano di interventi elaborato dalla direzione dell’Ospedale Regionale di Lugano e recentemente ufficializzato dalla direzione generale dell’EOC riguarda l’intero polo sanitario pubblico luganese e, come detto, anche l’Ospedale Italiano e l’Istituto Cardiocentro Ticino. Partiamo proprio dall’Ospedale del Cuore, il cui cantiere è stato avviato lo scorso 24 ottobre e si concluderà nel 2025. In estrema sintesi, ha illustrato l’architetto Giampiero Camponovo, la struttura verrà sopraelevata di due piani dedicati alla degenza (con 28 camere e una cinquantina di posti letto l’uno, oltre agli spazi per gli infermieri) e avrà un piano tetto con un ristorante e un’area per il post-operatorio. «L’intervento durerà due anni e comporterà un investimento finanziario di circa 30 milioni di franchi. Il tutto in un quadro di costante sinergia con l’Ospedale Civico, ulteriormente sottolineata da un nuovo collegamento fisico al primo piano che velocizzerà il trasferimento dei pazienti e lo spostamento del personale» conferma Massimo Manserra, direttore dell’Istituto Cardiocentro Ticino. Senza contare che visivamente la nuova struttura sarà maggiormente in armonia con la torre principale del Civico.

Camere. servizi e hall

Terminato questo primo cantiere, nel 2025, inizieranno gli interventi nei restanti due ospedali. Al Civico, i lavori principali riguarderanno proprio la torre, che verrà ristrutturata, e la cosiddetta “piastra”, con interventi per ammodernare le camere, i servizi, gli spazi comuni e la hall di ingresso. L’obiettivo, in questo caso, è avere una struttura più efficiente e funzionale. «Oltre a un deciso restyling della torre – precisa il Direttore dell’Ospedale Regionale di Lugano, Emanuele Dati – verrà data una risposta adeguata alle esigenze di aggiornamento: ossia nuove sale operatorie e l’ampliamento di tutto il blocco, del Pronto soccorso, del reparto di cure intensive e delle sale parto. E – ha concluso _0 anche l’autosilo verrà completamente ristrutturato».

Prossimità al cittadino

Per quanto concerne infine l’Ospedale Italiano, il piano destina investimenti per il quadriennio 2023-2026, con interventi che riguarderanno diverse aree della struttura «per trasformarla nell’ospedale di prossimità per i luganesi con un’offerta ambulatoriale rilevante e completa. Senza dimenticare che la vicinanza con l’Università renderà sempre di più l’Ospedale Italiano un naturale punto di riferimento per la Facoltà di scienze biomediche». I lavori al Civico e all’Italiano dovrebbero concludersi nel 2030.