Il Venerdì Santo di festa? Il Parlamento dice no

No, in Ticino il Venerdì Santo non diventerà un giorno festivo. A stabilirlo, questa sera, il Gran Consiglio che con 41 voti a 31 ha approvato il rapporto di maggioranza (relatrice la liberale radicale Roberta Passardi) con cui ha bocciato un’iniziativa in tal senso presentata nel 2019 dall’allora deputato della Lega Fabio Badasci (poi ripresa dal collega Omar Balli). La maggioranza del plenum ha fatto notare più volte, in estrema sintesi, che il Ticino ha già 15 giorni festivi durante l’anno e aggiungerne uno in più avrebbe significato diventare il cantone con più giorni festivi di tutta la Svizzera (16). Al momento, infatti, solo Svitto ha lo stesso numero di festivi durante l’anno (15), mentre la media sul piano nazionale è di 12 festivi all’anno. Tutto ciò, con ripercussioni negative per l’economia e il turismo, in un periodo, quello della Pasqua, che è di fondamentale importanza per quest’ultimo settore.
Niente da fare, dunque, per la proposta della minoranza (relatrice la deputata dei Verdi Giulia Petralli) che proponeva invece di accogliere l’iniziativa, in particolare per poter fare «un piccolissimo passo avanti verso una cultura del lavoro più sana e sostenibile». Da segnalare - al di là della proposta votata dal Parlamento - che proprio ieri il Dipartimento delle finanze e dell’economia ha comunicato di aver autorizzato le aperture straordinarie dei negozi nel periodo natalizio 2023 nei seguenti giorni: domenica 17 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; domenica 24 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 e domenica 31 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 17.00.