Il caso

Imerys, verso 20 licenziamenti

Bodio: l'azienda ha comunicato nelle scorse ore ai collaboratori e ai sindacati l'intenzione di procedere a dei tagli - Le bocche, al momento, restano cucite da parte della direzione
© CdT/Archivio
Alan Del Don
06.11.2023 14:23

Alla Imerys Graphite & Carbon Switzerland SA di Bodio non sono ore tranquille. La direzione, come appreso dal Corriere del Ticino, ha appena comunicato ai collaboratori e alle parti sindacali che si prevede una ventina di licenziamenti. Attenzione: potrebbero anche essere di meno, in quanto come da prassi si è aperto il classico periodo di consultazione di 18 giorni. Un periodo durante il quale si dovrà trattare con l'obiettivo, da parte dei sindacati, di ridurre ovviamente il numero dei tagli. Che sono stati motivati, ci risulta, con un calo dei volumi, con il rincaro dei costi energetici e con le conseguenze della pandemia. Da noi contattata l'azienda leader nei prodotti con la grafite non ha voluto né confermare né smentire la notizia, inizialmente, rimandando a un comunicato arrivato in un secondo momento. Ma stando a quanto ci risulta, la comunicazione c'era già stata. Ci sarebbe anche la volontà, da parte dell'impresa, di cambiare qualcosa a livello di assetto interno.

Dicevamo del comunicato. Questo quanto sinteticamente reso noto dall'azienda: «La direzione di Imerys Graphite & Carbon Switzerland SA, Bodio, informa che, come previsto dalle procedure legali e dal Contratto collettivo di lavoro dell’industria metalmeccanica ed elettrica (CCL MEM) applicabili, in data odierna ha formalmente dato avvio alla procedura di consultazione con la Rappresentanza del personale, informando anche le parti sociali del CCL MEM. Eventuale ristrutturazione prevista è dovuta ai cambiamenti strutturali e organizzativi divenuti necessari e, nel rispetto della procedura, porterà a un’eventuale riduzione dell’organico attuale di 20 unità».

Snocciolati i dati

I vertici della Imerys hanno snocciolato ai sindacati UNIA ed OCST una serie di dati finanziari e di gestione che lascerebbero pochi margini di manovra. Anzi, i rappresentanti delle maestranze, a un certo punto, temevano che i prospettati licenziamenti (perlopiù nel settore industriale) potessero essere anche di più alla luce del progetto di riorganizzazione pianificato per i prossimi mesi. Ci sarebbe infatti la volontà, sulla base delle informazioni che abbiamo potuto raccogliere, di cambiare qualcosa relativamente all’assetto.

La scossa elettrica

L’esplosione del prezzo dell’elettricità a seguito della guerra in Ucraina incide in modo pesante sulle grandi industrie. La Imerys, per capirci, in un anno consuma elettricità tanto quanto l’intera Città di Bellinzona. È il primo consumatore di energia elettrica in Ticino. In dodici mesi si parla di 150 gigawattora per una spesa di 15-20 milioni. Nel 2022, ad esempio, la società aveva il 30% di energia non coperto. Ciò significa che ha dovuto acquistare quella percentuale al prezzo di mercato, mentre per il restante 70% del suo fabbisogno aveva provveduto ad acquisti con un rincaro compreso tra il 10 ed il 15%.

Il precedente del 2018

Non è la prima volta negli ultimi anni che la Imerys procede a dei tagli. Nel 2018, ricorderete, c’erano già stati 14 licenziamenti nel settore Ricerche e sviluppo. Mentre sei dipendenti hanno perso il posto all’inizio di quest’anno. Nel 2021 il gruppo francese aveva annunciato investimenti per oltre 35 milioni di franchi proprio a Bodio per aumentare la produzione di materiali in grafite ad alta purezza per batterie di veicoli elettrici. La Imerys impiega circa 250 collaboratori fra la bassa Leventina e Bironico con un giro d’affari di decine di milioni e impianti in Svizzera, Belgio e Canada. Tra i propri clienti l’azienda annovera Duracell, Panasonic, Sony e Samsung.