In arrivo nuove spiagge per il lago di Lugano, ma saranno per la fauna
Sono una trentina i progetti di rinaturazione delle rive di laghi e fiumi – diversi dei quali interessano direttamente il Ceresio - previsti nei prossimi anni tra Sopra e Sottoceneri, con l’obiettivo di ripristinare un habitat naturale idoneo a favorire la ripresa di flora e fauna selvatica. «Si tratta di un passo importante, che tra l’altro prevede l’investimento di svariati milioni di franchi, - ricorda Maurizio Costa, presidente della Società pescatori Ceresiana – soprattutto in un momento come questo in cui è in atto una mobilitazione di forze a difesa del clima. Sta ora a tutti i Comuni interessati, impegnati nell’esame delle relative domande di costruzione, accelerare le procedure di autorizzazione per dare inizio alle operazioni il più presto possibile».
Per pesci, rettili, anfibi
Il Cantone – spiega il nostro interlocutore - è promotore di un ampio piano di riqualificazione delle rive del Ceresio e del Verbano nonché di diversi corsi d’acqua allo scopo di ricreare, laddove l’urbanizzazione ha avuto un impatto minimo, una situazione ideale per la fauna ittica e non solo, e in particolar modo per favorire la riproduzione naturale con la realizzazione di spiagge ghiaiose idonee per la maggior parte delle specie che oggi possiamo incontrare nel lago e nei suoi immissari.
I progetti in questione, portati avanti in stretta collaborazione con la Commissione Rinaturazione ecosistemi acquatici (REA) della Federazione ticinese acquicoltura e pesca (FTAP), unitamente alle singole società pescatori, sono come detto una trentina, interessano un po’ tutto il Cantone e in particolare i due grandi bacini prealpini, e presentano diverse priorità in ambito temporale. «In quest’ambito – sottolinea Costa – da tempo la Società pescatori Ceresiana, attraverso le sue sezioni, si sta impegnando a portare avanti interventi di questo genere con la posa di fascine lungo soprattutto quegli argini artificiali che, dopo aver modificato in modo pesante la riva del lago, avevano spinto la fauna ittica (pesci, ma anche rettili, anfibi, uccelli acquatici ecc.) a cercarsi altri lidi per la riproduzione non trovando più in loco quei ripari naturali idonei a proteggere le uova fecondate e la crescita degli avannotti».
Agno e Maroggia precursori
«Fino ad oggi - rende noto il presidente - sono stati realizzati progetti di questo tipo sul golfo di Agno, lungo la passeggiata “Bill Arigoni” e nei pressi della sede della Sezione pescatori Agno, nonché sul torrente Mara a Maroggia, interventi puntuali che hanno seguito quanto era stato fatto in precedenza con indubbio successo su buona parte del lungolago di Lugano. Adesso, grazie a nuovi investimenti stanziati da parte cantonale, nei prossimi 10 anni se ne aggiungeranno di nuovi contribuendo così in modo concreto, dove è ancora possibile e soprattutto dove è più necessario, a ripristinare l’habitat naturale del Ceresio favorendo il ritorno di svariate specie animali (oltre ai pesci pensiamo ad esempio a rettili come la natrix, in buona parte scomparsa dalle nostre rive, e alle diverse specie di uccelli acquatici di cui sono ricchi i nostri laghi) e vegetali (come i canneti): una serie di operazioni essenziali, mi pare, in un momento in cui la nostra attenzione è concentrata ad adottare tutte le soluzioni possibili per porre un freno a quei cambiamenti climatici in atto e di cui tutti temiamo gli effetti». In questo senso, spiega Costa, «abbiamo già notato come i lavori portati avanti sinora hanno già conseguito risultati estremamente positivi senza dimenticare che la possibilità di eliminare un muro ripristinando al suo posto una spiaggia costituita da sabbia e ghiaia va anche a vantaggio di una maggior ossigenazione dell’acqua grazie alla ripristinata risacca. Ecco perché – conclude il nostro interlocutore - se il Cantone ha fatto la sua parte, oggi il nostro pensiero va ai Comuni cui spetta l’ultima parola, con l’auspicio che accelerino le procedure di esame delle varie domande dei costruzione, affinché si possa passare alla fase progettuale vera e propria e dare avvio ai lavori definitivi il prima possibile: perché l’ambiente e il clima non possono aspettare».