In attesa di Eureka, prove di pedonalizzazione
Prima - e con prima si intende sul medio-lungo periodo - la pedonalizzazione di via Lugano, togliendo i posteggi. Poi, quando e se si riuscirà a concretizzare il progetto Eureka (ci torniamo), la riappropriazione delle rive del lago. Questa, a grandissime linee, la traiettoria pianificatoria di Ponte Tresa. Se ne parliamo è perché in questi giorni si sta compiendo un passo importante: la pubblicazione della variante di Piano regolatore che concerne l’intero territorio dell’ex Comune. Revisione che codifica, fra le altre cose, il percorso auspicato dall’ex Comune prima e dal Comune di Tresa ora.
«Ottimizzato, non stravolto»
Questo tipo di varianti pianificatorie richiede molto tempo. Nel caso in specie ci si lavora da quasi un trentennio e l’ultimo esame preliminare cantonale al riguardo risale al 2016. Nel frattempo Ponte Tresa si è aggregata a Croglio, Monteggio e Sessa e la neonata entità comunale, negli scorsi mesi, ha ripreso in mano il dossier adattandolo al nuovo contesto. «Abbiamo ottimizzato quanto fatto in passato, senza stravolgerne l’impostazione», ha affermato il sindaco di Tresa Piero Marchesi.
Il nodo dei posteggi
Essendo il territorio di Ponte Tresa già piuttosto densamente edificato, la variante pianificatoria getta piuttosto le basi per una riqualificazione dell’esistente. Riqualificazione che passa giocoforza dalla sistemazione dei posteggi per le auto. In questo senso Marchesi crede che sia stata trova «la quadratura del cerchio». L’obiettivo è sostanzialmente quello di liberare dalle auto via Lugano - su cui si affacciano la casa comunale e diversi ristori e commerci - per andare verso una pedonalizzazione dell’area. Quei parcheggi devono però essere recuperati da qualche parte. All’inizio si pensava a un autosilo in località Marcadello (dove già ora c’è un parcheggio all’aperto), ma questa soluzione è in conflitto con il progetto Eureka. La soluzione è stata trovata grazie a un accordo con un privato proprietario di terreni non edificati dietro il Municipio, in località Bastia. A questi verrà permesso di edificare a determinate condizioni, fra cui appunto quella di realizzare a sue spese un autosilo dotato di una quarantina di parcheggi a disposizione del pubblico. Il tutto deve essere soggetto a Piano di Quartiere per garantire un risultato decoroso, e in questo senso Marchesi ci riferisce che il PQ è già pronto ed è stato mandato proprio in questi giorni al Cantone per un primo parere, così da sapere quanto prima se l’impostazione è condivisa. Non lo fosse, sulla questione dei parcheggi e della pedonalizzazione di via Lugano si dovrebbe ripartire quasi da zero.
Un altro Piano di quartiere è richiesto in località ai Ronchi, l’altra ampia area non edificata a ridosso del nucleo. Una prima proposta di edificazione si era scontrata con l’opposizione della quasi totalità del vicinato, ma in tempi recenti le parti, dopo un incontro promosso dal Municipio, hanno trovato un accordo, tanto che in seguito a una modifica di progetto vi è già una licenza edilizia cresciuta in giudicato. Dovesse essere approvato anche il Piano di quartiere, per gli istanti vi sarebbe poi la possibilità di sfruttare maggiormente gli indici a determinate condizioni, come la creazione di spazi pubblici e l’inserimento di un punto raccolta dei rifiuti.
Tornare a riva
La variante di PR propone quindi tutto sommato soluzioni puntuali (annotiamo tra l’altro che la proposta di aumentare la densità edilizia in particolare a ridosso del lago, nel solco del principio dello sviluppo centripeto, è stata abbandonata in seguito a pareri non entusiasti). Il progetto con il potenziale di stravolgere in meglio la vita di chi a Ponte Tresa vi abita è invece quello chiamato Eureka. Esso prevede, a grandissime linee, di far confluire il traffico in una galleria che passi sotto il paese e sbocchi a ridosso del fiume, nonché di spostare verso il confine il capolinea del tram-treno. Ciò permetterebbe di dismettere il viadotto e restituire al paese le rive del lago. L’orizzonte per iniziare i lavori in questo senso è oltre il 2030. A questo stadio il Cantone ha chiesto al Comune di Tresa uno studio di fattibilità. L’obiettivo è quello di inserire l’opera nel Programma d’agglomerato del Luganese di quinta generazione, cosa che permetterebbe tra l’altro di sbloccare fondi confederati per la sua realizzazione. La buona notizia, dice Marchesi, «è che il Cantone ha ritenuto valida la proposta progettuale e non sono emersi criteri ‘killer’ che potrebbero vanificare l’opera». La consegna del PAL5 avverrà nella primavera del 2025; dunque una progettazione di massima per il progetto Eureka è da attendersi «verso fine 2024».