Locarno

In carica il Municipio rinnovato e un po’ più verde

I sette membri dell’Esecutivo hanno dichiarato fedeltà alla Costituzione e alle leggi – Il Giudice di pace Tazio Ratti ha ricordato loro come un Esecutivo abbia storicamente la necessità di mostrarsi collegiale
Il nuovo Municipio di Locarno: da sinistra Pierluigi Zanchi (Verdi), Nancy Lunghi (Sinistra Unita), Nicola Pini (PLR), Alain Scherrer, (PLR), Giuseppe Cotti (Per Locarno), Davide Giovannacci (PLR) e Bruno Buzzini (Lega-UDC). © CdT/Gabriele Putzu
Luca Pelloni
22.04.2021 17:12

Dopo una campagna elettorale strana a causa della pandemia, caratterizzata più dal lavoro dietro le quinte che dalla discussione sui temi, apparivano assai distesi i volti dei sette municipali di Locarno davanti al Palexpo di Locarno. Proprio la pandemia, infatti, non ha permesso di svolgere il rito della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi, come di consueto, a Palazzo Marcacci. Posti assegnati per pochi eletti, qualche sobria pacca sulla spalla e mascherina d’ordinanza. Ma, come detto, il buon umore regnava comunque sovrano.
L’Esecutivo cittadino, rinnovato per tre settimi, è dunque diventato operativo. Ricordiamo che le urne hanno sancito come sindaco ad interim l’uscente e plebiscitato Alain Scherrer (PLR), confermando inoltre il suo collega di partito Davide Giovannacci, così come Giuseppe Cotti (Per Locarno) e Bruno Buzzini (Lega-UDC). I nuovi entrati, invece, sono Nicola Pini (PLR), Nancy Lunghi (Sinistra Unita) e, come primo rappresentante dei Verdi eletto nel Municipio di un centro ticinese, Pierluigi Zanchi.

Appello alla collegialità
Prima di chiedere ai diretti interessati di proferire il canonico «lo dichiaro», il Giudice di pace del Circolo di Locarno, Tazio Ratti, nel suo discorso ha esortato l’Esecutivo ad ossequiare al principio della collegialità. «Non si tratta di una forma di cortesia o di fair-play», ha sottolineato Ratti ricordando che questo principio, ancora di recente, è stato messo in discussione. «È un modo di governare che accomuna, da secoli, tutti gli organi esecutivi svizzeri di ogni livello», ha poi aggiunto. E ha concluso: «Il Municipio emana le sue decisioni come organo unitario. Poco importa se queste vengono prese all’unanimità o a maggioranza». Decisioni, naturalmente, maturate dopo una sana discussione in cui ognuno abbia potuto esprimere la propria opinione.

Il senso di responsabilità
Prima di congedarsi, per immergersi subito nella prima riunione dalla quale scaturirà l’attribuzione del vari Dicasteri, il sindaco Alain Scherrer ha ringraziato per il lavoro svolto l’ormai ex vicesindaco Paolo Caroni e il municipale Ronnie Moretti, che non si sono ricandidati, nonché Simone Merlini, risultato primo subentrante tra le fila del PLR.
Scherrer, come sindaco ad interim, ha detto di sentire la responsabilità di rappresentare l’unità della città. Ma anche l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei cittadini. «L’impegno di tutti deve volgere al superamento delle difficoltà dei locarnesi e alla realizzazione delle loro speranze», ha poi aggiunto. «La lunga crisi che ci attanaglia ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo. Ha aumentato le ingiustizie, ha generato nuove povertà. Ha prodotto emarginazione e solitudine. Le angosce si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono futuro ai giovani. Sono questi i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza dell’istituzione alla cittadinanza. Esistono energie che attendono solo di trovare il modo di esprimersi. Penso ai giovani e alle donne che coltivano il proprio talento e che vorrebbero vedere riconosciuti i propri meriti. Penso alle imprese, che tra le difficoltà trovano comunque il coraggio di continuare a innovare. E penso alla sensibilità dei cittadini che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità e coerenza nelle decisioni. Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro, ma piuttosto una mobilitazione di tutte le risorse. Camminando insieme sono sicuro che ce la faremo».

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