Commercio

«In Svizzera finti sconti a volontà e ora sarà pure peggio»

L’ACSI critica duramente la decisione del Consiglio federale di modificare le regole sull’autocomparazione dei prezzi: «Così i venditori faranno promozioni farlocche»
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Red. Online
30.10.2024 17:30

Non è piaciuta all’Associazione consumatrici e consumatosi della Svizzera Italiana (ACSI) la decisione del Consiglio federale di modificare le regole sull’autocomparazione disciplinate nell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP). L'autocomparazione viene utilizzata dai fornitori per effettuare un confronto con il prezzo che praticavano in precedenza, ad esempio 50 franchi al posto di 100 franchi (sconto del 50%).

Con la nuova norma, in vigore dal 1° gennaio 2025, le regole relative all'autocomparazione sono state rese più flessibili: i fornitori – spiega il Governo federale – potranno decidere se applicare la regola vigente ed effettuare comparazioni di prezzo a breve termine o se iniziare a praticare comparazioni di prezzo senza limiti temporali. La norma attuale, conosciuta anche come «regola del dimezzamento e dei due mesi», permette di indicare un prezzo comparativo durante la metà del periodo in cui tale prezzo è stato effettivamente praticato in precedenza (regola del dimezzamento), ma al massimo per due mesi (regola dei due mesi).

A partire dal prossimo anno, di fatto, i commercianti che abbiano effettivamente offerto merci o prestazioni di servizi a un prezzo più alto (prezzo comparativo) per almeno 30 giorni consecutivi potranno utilizzare un prezzo comparativo per un periodo di tempo illimitato e per tutte le riduzioni di prezzo successive. Inoltre, i fornitori che ritirano temporaneamente merci (o prestazioni di servizi) dalla loro offerta per poi metterle nuovamente in vendita potranno continuare a indicare l'ultimo prezzo comparativo utilizzato prima del ritiro. I commercianti dovranno effettuare meno rietichettature, mentre verrà esteso l’obbligo di conservazione dei documenti per rendere credibile l’autocomparazione.

Se la mossa di Berna mira a rendere più flessibili le regole, riducendo la burocrazia, non sarebbe comunque esente da rischi: secondo l’ACSI, con la decisione del Consiglio federale viene di fatto sancita la possibilità di «prendersi gioco dei consumatori».

In una nota odierna diffusa dall’associazione, che parla di «paradiso degli sconti farlocchi», si legge che in Svizzera «le normative in materia di indicazione dei prezzi, in particolare per quanto concerne sconti e promozioni, sono estremamente blande. In particolare, ad essere blande sono le sanzioni per chi viola l’ordinanza federale sull’indicazione dei prezzi: anche le grandi aziende pagano multe di poche migliaia di franchi (nei rari casi in cui vengono perseguite). Il risultato, è che ovviamente le aziende non si pongono il problema e praticano finti sconti a volontà. Ma in futuro sarà ancora peggio».

L’ACSI prosegue: «A partire dal prossimo primo gennaio, i prezzi promozionali potranno essere utilizzati senza alcun limite di tempo. Tutto quello che i commercianti dovranno fare è praticare il prezzo “originario” per 30 giorni. Cosa significa concretamente? Che sarà possibile mettere in vendita un prodotto a 100 franchi per 30 giorni, in seguito abbassarlo a 50 franchi e si potrà scrivere “sconto del 50%” in eterno.  I venditori potranno infatti mettere in vendita i prodotti per un prezzo artificiosamente elevato per 30 giorni, e in seguito venderli al prezzo normale per quanto tempo desiderano facendo però finta che sia un prezzo scontato. Addirittura, sarà possibile continuare ad indicare il medesimo sconto anche per prodotti che vengono tolti dal mercato e poi rimessi in vendita in un periodo successivo».

E conclude: «Tutto questo è particolarmente sconcertante, visto che nell’UE si va in una direzione diametralmente opposta, molto più favorevole ai consumatori. Nel comunicato del Consiglio federale, si parla di una semplificazione per i fornitori, che avranno necessità di sostituire meno etichette. È significativo il fatto che i consumatori non vengono neppure menzionati».