La situazione

In Ticino il contact tracing «stringe i denti ma regge»

Nonostante il netto aumento dei casi il sistema di tracciamento cantonale resiste - Da lunedì il team verrà rinforzato
Marina Lang, psicologa di Polizia e responsabile del contact tracing. ©CDT/Archivio
Giona Carcano
15.10.2020 06:00

Alcuni cantoni svizzeri stanno perdendo il controllo del contact tracing. Troppo alti i numeri relativi ai nuovi contagi per riuscire a contattare tutte le persone coinvolte. In Ticino, nonostante l’impennata dei casi – oggi è stata superata la soglia dei 100 casi in 24 ore – la situazione è difficile ma ancora gestibile. «Stiamo stringendo i denti, tuttavia riusciamo ancora a rispondere alle esigenze» spiega Marina Lang, psicologa di Polizia e responsabile del contact tracing cantonale. «Abbiamo dovuto allungare di molto le ore lavorative, adesso siamo attivi 12 ore al giorno. Abbiamo anche attivato le riserve in prontezza, in particolare personale della Protezione civile e aspiranti della scuola di Polizia. La struttura che abbiamo attualmente, come detto, sta dando fondo a tutte le riserve. Inoltre si sono mossi i Dipartimenti, concedendoci del personale a contratto che stiamo formando in questi giorni».

Ad oggi, il team è formato da una quindicina di persone. «Ma da lunedì avremo ulteriori rinforzi» chiarisce ancora Lang. In totale, da settimana prossima sarà quindi operativa una squadra di circa 20 addetti al contact tracing. Sì. Ma se i numeri continueranno a salire, fino a che punto è possibile mantenere il sistema di tracciamento? «I fattori da tenere in considerazione sono tanti» risponde la responsabile. «Non è soltanto una questione di personale. Da parte nostra, margine per rinforzare ulteriormente il team ce ne sarebbe ancora un po’. La decisione, tuttavia, spetta all’ufficio del medico cantonale».

In media, un colloquio con una persona positiva (chiamato caso indice) richiede dai 30 ai 45 minuti, mentre la telefonata a una persona che deve essere posta in quarantena dura un quarto d’ora. «In generale riusciamo a raggiungere tutte le persone» prosegue Lang. «È comunque capitato di trovarci di fronte a persone positive ma irreperibili. In quei casi, ci appoggiamo alla Polizia, che a sua volta invia una pattuglia». Di solito, il contatto avviene tramite una telefonata. Solamente nei casi di grandi gruppi ci si affida a SMS. «Ma questo strumento viene usato in maniera mirata» chiarisce la responsabile. «Finché riusciamo utilizziamo la telefonata, perché permette alla persona interessata di porre tutta una serie di domande utili. Inizialmente, chi deve mettersi in quarantena fa un po’ di resistenza. Ma il nostro operatore riesce quasi sempre a far capire il senso di questa misura». Attualmente, in Ticino ci sono 218 persone in isolamento e 715 in quarantena. In totale, dall’inizio del tracciamento sono state poste in isolamento 674 persone. 3005 quelle messe in quarantena.