Processo

In volo come in «Apocalypse Now», tra guerra e rottami

È attesa per fine mese la sentenza del processo bis a carico dell’imprenditore della Riviera accusato di aver tentato di importare due velivoli Agusta Bell AB 212 ASW - L’accusa ne ha chiesto la condanna a pena sospesa, la difesa si è battuta per il proscioglimento
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Alan Del Don
10.08.2020 10:42

Chissà, a fine dibattimento, chi potrà prendere in prestito le parole di Emily Dickinson, «la gioia è come il volo». L’accusa che ne ha chiesto la condanna oppure la difesa che si è battuta per il proscioglimento? È attesa per fine agosto-inizio settembre la sentenza del processo che settimana scorsa ha visto comparire alla sbarra, di fronte alla Corte d’appello del Tribunale penale federale di Bellinzona presieduta dalla giudice Claudia Solcà, il 55.enne imprenditore svizzero della Riviera prevenuto colpevole di tentata infrazione alla Legge federale sul materiale bellico per aver cercato di importare nel 2018 due elicotteri Agusta Bell AB 212 ASW privi di motore e di componenti dinamici. In primo grado, ricordiamo, era stato assolto.

«Ha violato la legge»

Il procuratore federale Sergio Mastroianni però non ci sta. In quanto considera i velivoli un tempo di proprietà della Marina militare italiana, seppur disarmati come hanno confermato i due periti chiamati a testimoniare giovedì scorso, dei modelli da guerra. Non adibiti, pertanto, ad un uso civile. Ecco perché l’accusa ha richiesto la condanna dell’uomo a una pena sospesa per tre anni di 20 aliquote giornaliere da 30 franchi ciascuna. Secondo il magistrato il 55.enne ha violato la legge svizzera cercando di importare dall’Italia gli elicotteri senza la necessaria autorizzazione della Segreteria di Stato dell’economia.

Pretesa per torto morale

Di tutt’altro parere, naturalmente, l’avvocato difensore Filippo Gianoni. Il legale bellinzonese – forte della prima sentenza e delle spiegazioni ribadite in aula dai due periti nonché dal sopralluogo al punto franco di Balerna di giovedì pomeriggio – ha osservato che dei due elicotteri non è rimasto praticamente più nulla. Solo le carlinghe. Che farne, dunque? O rivendere le varie parti come pezzi di ricambio. O all’industria cinematografica, per girare dei film di guerra come «Apocalypse Now». Il 55.enne aveva acquistato i velivoli all’asta nel 2016 per 2.000 euro e, secondo lui, avrebbe potuto ricavarci un milione. L’avvocato Filippo Gianoni ha pertanto auspicato il proscioglimento del suo assistito e formulato una pretesa per torto morale di 20.000 franchi e chiesto il risarcimento di tutte le spese.