Incendio del Monte Gambarogno, condannati i due confederati
La condanna per il rogo che nel 2022 mandò in fumo 196 ettari di vegetazione sul Monte Gambarogno è definitiva. I due giovani confederati che provocarono il rogo non si sono infatti opposti ai decreti di accusa per incendio colposo emanati nei confronti del 27.enne e del 29.enne dal procuratore pubblico Simone Barca. Decreti di accusa che sono dunque cresciuti in giudicato: proponevano una pena sei mesi sospesi ed una multa per ognuno dei due responsabili del rogo che arrivò a lambire il villaggio di Indemini. La vicenda è dunque conclusa dal punto di vita penale. Ora si apre il capitolo legato ai risarcimenti.
Danni per 7,5 milioni
La fattura è a dir poco salata: le domande di indennizzo presentate da enti pubblici e privati ammontano infatti a 7,5 milioni di franchi. Quasi la metà, ovvero 3,5 milioni, è riferita ai costi delle opere di rimboschimento, che la perizia allestita negli scorsi mesi prevede sull’arco di dieci anni, così come agli interventi per il ripristino dai danni arrecati dalle fiamme alle linee della corrente elettrica e delle telecomunicazioni e alle condotte per la distribuzione dell’acqua potabile.
Il Comune si attiva
Come riferito la settimana scorsa, il Comune di Gambarogno si sta attivando per cercare di ottenere la compensazione finanziaria dei danni arrecati tanto al patrimonio forestale quanto alle infrastrutture nella zona compresa tra l’Alpe di Neggia ed il villaggio di Indemini. In particolare il Municipio intende capire se e quali coperture assicurative abbiano i due confederati che provocarono l’incendio. Detto in altre parole, si stanno sondando le possibilità concrete di ottenere un risarcimento. Da coprire ci sono poi i costi delle opere di spegnimento durate venti giorni, con l’impiego di decine e decine di pompieri, elicotteri ed anche di due Canadair giunti dall’Italia. In totale le diversi le richieste risarcitorie ammontano, come detto, a 7,5 milioni di franchi.