Ingrado, clima teso nella sede di Cagiallo

Sono stati mesi agitati, gli ultimi, al centro residenziale stazionario di Ingrado a Cagiallo, a pochi passi da Tesserete. Un’agitazione figlia di voci insistenti che si rincorrevano da settimane tra il personale e gli utenti sul fatto che qualcosa stesse per accadere. Pochi giorni fa sul Foglio ufficiale è comparso l’annuncio dell’apertura di un concorso per la ricerca di un nuovo responsabile della sede. Stando a nostre informazioni, il contratto di lavoro tra la Fondazione Ingrado e il responsabile precedente, in carica da anni a Cagiallo, è stato rescisso in seguito a un forte malcontento generale per una presunta cattiva gestione delle risorse umane e del centro in sé. Tanto che recentemente c’è stato un primo contatto con i sindacati.
Situazione delicata
La situazione a Cagiallo era diventata una cosiddetta pentola a pressione. Secondo quanto abbiamo potuto appurare, era questione di tempo prima che il malumore che si respirava a più livelli e che si trascinava ormai da tempo arrivasse alle orecchie dei quadri di Ingrado. Una situazione delicata, vista anche la missione della Fondazione, che per alcuni suoi servizi beneficia di un contributo finanziario dal Cantone e dalla Città di Lugano, nonché per la particolare tipologia dei pazienti della struttura. Nelle ultime settimane, il chiacchiericcio si era fatto più intenso: voci insistenti che hanno poi trovato conferma nella sospensione del responsabile, che in una comunicazione al personale è stata motivata con una «inabilità lavorativa». Successivamente, è arrivata la già citata conclusione del rapporto di lavoro. A prendere le redini della situazione è stata la presidente della Fondazione mentre la sede di Cagiallo, ad interim, è stata affidata ad un altro membro del Consiglio di direzione.
È bene precisare che il Consiglio di Fondazione, una volta appreso del clima che si stava respirando nella sede capriaschese, non è rimasto con le mani in mano. Anzi, si è subito chinato sulla questione per approfondire, tramite accertamenti interni, le cause di questo malessere generale e, di riflesso, prendere una decisione. Decisione che, come visto, è sfociata nell’allontanamento del responsabile e nell’avvio di un processo di selezione per individuare una nuova figura. Da noi contattata, la Fondazione Ingrado ha preferito non esprimersi in merito.