Inquinamento nel Vedeggio: 4 decreti d'accusa

Proposte pene pecuniarie e multe ai presunti responsabili dell'incidente del gennaio 2017
Red. Online
01.10.2018 18:50

LUGANO - È sfociata in quattro decreti d'accusa firmati oggi dal procuratore pubblico Moreno Capella l'inchiesta nei confronti dei presunti responsabili del grave inquinamento provocato dall'immissione di cemento liquido il 19 gennaio 2017 ai danni del fiume Vedeggio in territorio di Mezzovico. Nei confronti di due operai, del responsabile della direzione lavori e del responsabile operativo del cantiere, il magistrato ha ipotizzato il reato di infrazione alla legge federale sulla protezione delle acque e proposto una serie di pene pecuniarie da 20 a 30 aliquote sospese, una multa fino a mille franchi oltre al pagamento di spese e tasse giudiziarie.

Come si ricorderà all'origine dell'incidente, che aveva causato la moria di oltre mezzo migliaio di pesci rovinando l'intero habitat fluviale per circa un chilometro e mezzo, vi era stato del cemento liquido fuoriuscito da un cantiere per la costruzione del basamento di un pilone dell'alta tensione. L'impresa ticinese che si stava occupando dei lavori aveva immediatamente dato l'allarme, purtroppo quando era scattato l'intervento il danno era già fatto. La presenza di cemento nell'acqua aveva praticamente causato una moria totale della fauna ittica per oltre un chilometro e i pochi pesci trovati ancora vivi presentavano lesioni tali da precluderne la sopravvivenza.

L'Ufficio Caccia e Pesca, giunto immediatamente sul posto con i suoi specialisti, aveva parlato di un vero e proprio disastro ecologico: una trota fario di 70 centimetri era rimasta talmente ustionata che si era addirittura lanciata fuori dall'acqua per morire, mentre ovunque c'erano segni inequivocabili che la riproduzione naturale già avvenuta in quel periodo, era stata seriamente pregiudicata.

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