Turismo

Inverno, il bilancio è positivo, ma i conti si fanno in estate

Ultime settimane di apertura per le stazioni ticinesi – L’affluenza sulle piste durante le vacanze di Carnevale è stata buona – Quasi tutte le località prevedono un incremento dei passaggi giornalieri – Più cautela, invece, sulle previsioni economiche
©Massimo Pedrazzini
Francesco Pellegrinelli
10.03.2025 06:00

Poca neve, ma il bicchiere è mezzo pieno. Tra qualche settimana calerà il sipario sulla stagione sciistica ticinese. Come è andata? «Piuttosto bene», dicono gli operatori. Qualcuno, addirittura, azzarda: «È stato un anno quasi normale». La chiusura dei conti, però, si farà solamente in estate...

Segnali di ripresa

«Abbiamo faticato un pochino durante le vacanze di Natale. La pista per le slitte era in condizioni perfette, ma l’area dedicata allo sci è rimasta chiusa. Nonostante ciò, siamo riusciti a registrare una media di 300-400 visitatori al giorno. Successivamente, con l’arrivo della neve, abbiamo potuto aprire anche gli impianti sciistici, e da quel momento l’andamento della stagione è stato positivo», commenta il presidente degli Amici del Nara, Matteo Milani. Sul comprensorio della Valle di Blenio la chiusura degli impianti è prevista il 19 marzo. «Non escludiamo però di prolungare fino al 22, a seconda delle condizioni della neve che al momento si presenta ancora ottimale». Attualmente la stazione conta tra i 16.000 e i 17.000 primi passaggi: «Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo prefissato di 20.000, ma abbiamo già superato il risultato dello scorso anno, e questo è motivo di grande soddisfazione». Un risultato positivo al quale - conclude Milani - ha sicuramente contribuito anche il Ticinopass. E la chiusura dei conti? «I presupposti sono buoni, ma molto dipenderà dall’estate. Se tutto procede come previsto, non dovremmo registrare perdite. Abbiamo investito mezzo milione per destagionalizzare, realizzando una pista per bike, che lo scorso anno ha attirato un buon numero di visitatori».

«Un clima quasi normale»

«Rispetto alle ultime tre stagioni, questa è senza dubbio la migliore», commenta dal canto suo il direttore degli impianti di Campo Blenio, Denis Vanbianchi. «A livello di primi passaggi abbiamo superato quota 23.000, ben al di sopra della media degli ultimi anni». Per fare un confronto, lo scorso anno, la stazione bleniese aveva chiuso con 14.000 primi passaggi, in netto calo rispetto ai 18.000 del 2022. «Nonostante le nevicate non siano state abbondanti - prosegue Vanbianchi - abbiamo beneficiato di condizioni meteo favorevoli». Al momento la stagione prosegue con successo, grazie anche alle temperature più rigide rispetto allo scorso anno: «È stato un inverno più stabile e, di conseguenza, la neve – inclusa quella artificiale – si è conservata meglio, permettendoci di lavorare in condizioni migliori». Insomma, dal profilo delle temperature è stato un anno quasi normale, osserva ancora il direttore: «Non ci sono state quelle giornate di caldo primaverile che, invece, hanno caratterizzato il mese di febbraio dello scorso anno». Nota conclusiva, il Ticinopass. Sugli impianti bleniesi, in realtà, non sembra aver influito molto, osserva Vanbianchi: «C’è stato un sostanziale equilibrio tra le tessere stagionali che vendevamo prima e i nuovi Ticinopass». Anche qui, la chiusura dei conti si farà a fine estate, il 30 settembre. «A livello invernale speriamo di uscire in pareggio, considerando già i contributi del Cantone e quelli dei Comuni di Blenio e Lugano».

«Tendenza positiva»

Non si sbilancia invece il direttore della Nuova Cari, Alessandro Jelmini. «Chiuderemo i conti a fine estate. Azzardare oggi una previsione è impossibile, ma la tendenza è comunque positiva». A livello di primi passaggi, i dati parlano infatti di un incremento rispetto alla stagione precedente. «Siamo molto soddisfatti». Lo scorso anno, a fine stagione, la destinazione aveva totalizzato circa 26.500 passaggi. Quest’anno, nonostante le difficoltà iniziali legate all’innevamento, il dato verrà superato. Ancora Jelmini: «Alla fine, la combinazione di poca neve e tanto sole si è rivelata comunque vincente». Positivo, anche in questo caso, l’apporto del Ticinopass. «Non abbiamo ancora estrapolato i dati, ma l’impressione è che questa iniziativa abbia contribuito a dare una buona spinta all’intera stagione», conclude Jelmini. Qui, la chiusura invernale degli impianti è prevista per il 19 marzo.

Bagno di realismo

A Bosco Gurin come è andata? «La prima vera nevicata è arrivata solo nella terza settimana di gennaio. A Natale eravamo solo parzialmente aperti», commenta Giovanni Frapolli. «Considerato che durante le festività natalizie si realizza tradizionalmente il 40-50% degli incassi di tutta la stagione invernale, i calcoli sono presto fatti». Fortunatamente, il meteo ha giocato a favore nella seconda parte della stagione: «Il bel tempo e la neve hanno dato una buona spinta sul finale di stagione. Tuttavia, recuperare le perdite subite a Natale – aggiunge Frapolli – è praticamente impossibile». Un bel bagno di realtà, quindi, che spinge Frapolli a un’ultima considerazione: «Il Cantone vuole la destagionalizzazione, ma nel contempo – pur elargendo gli aiuti necessari – non agevola gli investimenti che gli imprenditori sarebbero pronti a fare». Di qui, l’amara conclusione: «Ho l’impressione che si parli molto, ma nei fatti manca quella collaborazione essenziale per lo sviluppo del settore. Senza un vero lavoro di squadra tra enti pubblici e operatori, il rischio è di restare fermi alle sole intenzioni».

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