Job Contact chiede 6 milioni all'OCST

LUGANO - Cadute le accuse di appropriazione indebita, truffa, usura, coazione, falsità in documenti e infrazione alla legge federale sulla previdenza professionale, l'agenzia interinale Job Contact SA negli scorsi giorni si è fatta avanti chiedendo un indennizzo di 6,2 milioni di franchi all'Organizzazione cristiano-sociale (OCST) e solidalmente al suo sindacalista Paolo Locatelli. Come si ricorderà in giugno, a poco più di due anni dall'avvio delle indagini, le verifiche ordinate dal Ministero pubblico in relazione alle accuse sollevate dal sindacato, non avevano portato in luce alcun elemento costitutivo dei citati reati. Di conseguenza la procuratrice pubblica Valentina Tuoni aveva decretato l'abbandono del procedimento nei confronti della Job Contact SA, patrocinata dall'avvocato Costantino Delogu, di un impiegato, difeso dall'avvocato Nadir Guglielmoni, e di un consulente del personale italiano. Il danno, spiega il legale della società, corrisponde di conseguenza al pregiudizio economico e commerciale arrecato alla Job Contact SA sull'arco di oltre due anni. In questo periodo ci sono stati diversi clienti, alcuni dei quali particolarmente importanti, che hanno scelto di congelare qualsiasi contatto fintanto che il procedimento era pendente.