La benzina del Mendrisiotto si riscopre la meno costosa
«Benzina più cara che altrove: l’anomalia del Mendrisiotto». Si intitolava così l’articolo che – caso vuole – esattamente un anno fa avevamo dedicato al costo del carburante, nel Mendrisiotto storicamente più alto (anche di una decina di centesimi) che nel resto del cantone. Oggi però, quell’articolo non è più attuale. Anzi, sembra sbagliato. Basta infatti un rapido sguardo alle insegne con i prezzi del carburante per rendersi conto che nel nostro Distretto la benzina non è più costosa che altrove in Ticino. E vi diremo di più, attualmente alla luce anche della fine delle agevolazioni oltre confine, fare rifornimento nel Mendrisiotto sembra essere la scelta più conveniente. In altre parole, rispetto al passato, quasi un mondo alla rovescia.
I dati parlano da soli. E sono pure piuttosto semplici da trovare. Per confrontare i prezzi non è infatti necessario percorrere in lungo e in largo il Ticino: bastano un paio di click sul sito che il TCS dedica ai prezzi della benzina nel nostro cantone (il cosiddetto radar dei prezzi). Nel Mendrisiotto la benzina verde viene venduta al prezzo minimo di 174 centesimi al litro (il prezzo più frequente è di 180 centesimi circa). Spostandosi progressivamente verso nord il costo medio è simile nel Luganese (dove il Malcantone si distingue sempre per convenienza, con il record di 172 centesimi al litro), ma poi sale gradualmente. A Bellinzona il carburante verde viene venduto quasi ovunque a 185 centesimi circa al litro, nel Locarnese tra i 180 e i 186 centesimi, da Biasca in su il costo rasenta o supera i 185 centesimi al litro.
Le differenze sono minime, va sottolineato, ma confermano che lo storico (e per molti inspiegabile) distacco dei costi a sfavore del Mendrisiotto non esiste più. O almeno, non esiste al momento. Chi lavora nel settore e conosce particolarmente le dinamiche del mercato sembra infatti convinto che la situazione attuale non sia destinata a durare: «Attualmente nel mercato del carburante ci sono movimenti e alcune zone soffrono più di altre. Da quando l’Italia ha eliminato le agevolazioni e i prezzi si sono riallineati alcuni rivenditori hanno vissuto una corsa ai volumi, che però ora come ora non sono ancora quelli di un tempo – analizza Luca Gianpietro, dell’Associazione ticinese stazioni di benzina –. Per tentare di incentivare questo trend in alcune zone i prezzi sono stati abbassati anche in modo sensibile, ma questi prezzi non sembrano sostenibili a lungo termine. In fondo sono situazioni che abbiamo già vissuto che insegnano che alla fine il mercato si regola. I movimenti sono continui e anche nei giorni scorsi ce n’è stato uno che ha portato all’aumento di alcuni centesimi del costo del carburante». Il nostro interlocutore si sofferma poi ulteriormente sull’instabilità attuale: «Credo proprio che questo stato delle cose sia transitorio. È figlio di 10 mesi di penuria per quanto riguarda le vendite ma anche molto difficili e psicologicamente pesanti per chi nel Mendrisiotto e in Ticino è attivo nel settore. È vero che le vendite stanno piano piano risalendo, soprattutto nella fascia di confine, ma siamo comunque distanti dai volumi pre guerra e pre COVID. Non credo che si tornerà come un tempo».