La Carità al passo con i tempi: in arrivo una nuova ala e il convitto

Il cantiere per il futuro convitto è ben visibile, mentre quello per l’edificazione della nuova ala Sud per il momento non è ancora sbucato dal sottosuolo. Nel comparto fra le Cinque Vie e la Città Vecchia c’è fervore edilizio per l’ampliamento delle strutture dell’Ospedale La Carità di Locarno. Ad essere più avanzati sono i lavori di costruzione dell’edificio che ospiterà 25 alloggi per il personale ed i giovani in formazione nella struttura sanitaria locarnese. «Contiamo di essere a tetto prima dell’estate, mentre l’inaugurazione del convitto è prevista nel corso della primavera del prossimo anno», conferma al CdT il direttore della Carità Luca Merlini. L’investimento per quest’opera, che sostituirà gli attuali appartamenti in alcuni casi un po’ vecchiotti affittati in Città Vecchia, è di 3,5 milioni di franchi. Il convitto, realizzato su progetto dell’architetto Raffaele Cammarata di Locarno, offrirà in pratica 25 monolocali, ognuno dotato del proprio bagno. Oltre che un passo dovuto nei confronti del personale che, pur abitando lontano da Locarno, deve garantire la propria reperibilità in tempi rapidi, si tratta anche di un servizio importante per un ospedale che punta molto sulla formazione.
Si lavora nel sottosuolo
Non ancora visibile, si è aperto anche il cantiere per l’ampliamento verso sud della Carità. Attualmente ci si sta concentrando sui lavori preparatori nel sottosuolo. «Nel mese di gennaio del prossimo anno si inizierà a lavorare in superficie con l’obiettivo di giungere all’inaugurazione della nuova ala nell’estate del 2028», spiega ancora Merlini, rammentando come in questo caso l’investimento ammonti a 18 milioni di franchi. L’obiettivo che si sono dati i vertici dell’Ente ospedaliero cantonale con l’ampliamento dell’Ospedale di Locarno è quello di fare in modo che possa rispondere agli sviluppi della medicina del futuro. «Gli ospedali si stanno trasformando sempre più un luogo di cure ambulatoriali, piuttosto che stazionarie», precisa a tal proposito il direttore della Carità. Nel concreto, il nosocomio cittadino diventerà presto una struttura nella quale ci saranno nuovi spazi per cure diurne ed ambulatori. Questi ultimi, per garantire una chiara separazione dei percorsi in regime stazionario da quelli ambulatoriali specialistici, andranno dunque a trovare una nuova collocazione nella futura ala sud. Saranno spazi di cura organizzati in modo flessibile e razionale, dove i pazienti soggiorneranno per breve tempo e dove saranno allestiti gli studi medici sia degli specialisti interni della Carità, sia di quelli operanti nell’ospedale multisito dell’EOC. Un piano della nuova ala sud accoglierà, centralizzandole, le varie specialità riguardanti la medicina interna, nell’altro andranno invece a collocarsi quelle più legate alla chirurgia. La costruzione della nuova ala sud, secondo il progetto «Il cielo in una stanza» allestito dell’Ipostudio Architetti SRL di Firenze che ha vinto il concorso bandito dall’EOC, consentirà di liberare gli spazi ora occupati dagli studi medici nei reparti di cura così che si potranno adeguare al meglio le superfici riservate ai ricoveri.
Tecnologie avanzate e comfort
La volontà dei progettisti fiorentini è quella di realizzare un edificio compatto nella sua veste esterna e flessibile al suo interno. La nuova ala sud mira ad essere una struttura all’avanguardia caratterizzata dall’equilibrio tra tecnologie avanzate e comfort, tra efficienza del sistema funzionale e umanizzazione degli spazi. Ma vediamo un po’ più da vicino come sarà organizzata internamente la nuova ala sud. Nei due piani interrati troveranno posto i locali tecnici, nonché i depositi della lavanderia e dei letti. Il pianterreno si aprirà allo spazio di accoglienza ed agli uffici. Il primo piano, oltre ad ulteriori uffici, accoglierà gli ambulatori che si estenderanno anche al secondo ed al terzo piano del nuovo edificio.
Equilibrio tra luce e privacy
Per quanto riguarda la struttura della nuova ala, la riflessione dei progettisti si è incentrata sulla necessità di portare luce agli ambienti interni ma al contempo di garantire la privacy adeguata per i pazienti. Così l’involucro dell’edificio si sfoglierà come le pagine di un libro e la struttura verrà concepita come un elemento chiuso ma al contempo aperto. Aperto anche verso la corte giardino che potrà diventare il fulcro del progetto.
La storia — Un secolo e mezzo dedicato alle cure
Struttura moderna dal 1872 — L’apertura dell’Ospedale moderno di Locarno risale al 1872. Un secolo più tardi, precisamente nel 1973, la struttura sanitaria diviene proprietà esclusiva dei Comuni. Trascorre un altro decennio ed iniziano i lavori di ampliamento. Lavori che si concludono nel 2000 con l’inaugurazione dell’ala est del nosocomio cittadino. Nel frattempo, e ci riferiamo al 1982, viene costituito l’Ente ospedaliero cantonale (EOC). All’inizio del nuovo millennio l’EOC diventa «azienda cantonale» autonoma e di diritto pubblico con modello che dà forma all’ospedale multisito del quale è parte integrante La Carità.