Interrogazione

«La Cassa pensioni di Lugano è sottocoperta per strategia?»

Lo sospetta la Lega, che chiede lumi al Municipio: «Un grado di copertura basso implica una continua necessità da parte degli affiliati di dover versare dei contributi di risanamento a fondo perso» - Quasi tre milioni destinati a questo scopo dal 2019
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Red. Lugano
07.03.2025 15:26

«La Cassa pensioni di Lugano (CPdL) ha una strategia per rimanere sempre in sottocopertura e così poter chiedere continuamente contributi di risanamento?». La suggestione, sottoforma di interrogazione al Municipio di Lugano, arriva dal gruppo in Consiglio comunale della Lega dei Ticinesi (prima firmataria Luisa Aliprandi) il quale chiede lumi al riguardo: «I rappresentanti della Città nel comitato direttivo hanno spiegato le ragioni per la quali la Cassa non ha dato priorità al risanamento finanziario?». Tale modo di agire danneggerebbe infatti idatori di lavoro e i contribuenti e favorirebbe gli assicurati con capitale previdenziale importante.

Alla CPdL sono affiliati quasi esclusivamente la Città ed Enti controllati dalla Città stessa. Il sospetto della Lega è che ormai da alcuni anni la CPdL flirti con la soglia del 100% pur senza mai superarla in modo da ottenere dei contributi di risanamento a fondo perso per raggiungere la piena copertura. In tal modo fra il 2019 e il 2023 i contribuenti avrebbero versato alla Cassa quasi tre milioni di franchi.

Che il mancato raggiungimento del 100% sia una precisa strategia, sostiene la Lega, emergerebbe in particolare nel 2021 e nel 2024. Nel primo caso una copertura al 96,60% seguita da un’ottima performance annuale (+8,16%) «facilmente si sarebbe potuta raggiungere» la completa copertura, ma «la CPdL ha deciso di abbassare il tasso tecnico» e ci si è fermati al 99,10%. Idem nell’anno ancora concluso (per cui non vi è ancora un rapporto di gestione), caratterizzato da una buona copertura di partenza (98,4%) e buon rendimenti. «Lo scorso gennaio la CDdL ha però preso due decisioni dispendiose: remunerazione eccezionale del 3,25% dell’avere di vecchiaia e diminuzione del tasso tecnico da 2% all’1,5%». «In conseguenza di queste iniziative - scommette la Lega - l’istituto rimarrà di nuovo sotto il 100% di copertura malgrado l’elevata performance degli investimenti».

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