La chiusura della Locanda dell’Isola Comacina diventa un caso politico
Dopo quasi due anni di silenzi costellati solo da battibecchi tra avvocati, la vertenza tra i gerenti e la proprietà della celebre Locanda dell’Isola Comacina per quanto riguarda l’inaspettata chiusura dell’esercizio potrebbe essere arrivata a un punto di svolta. Potrebbe, appunto, perché la prudenza in questa storia non è mai troppa. La diatriba approderà oggi in Consiglio comunale a Tremezzina dopo che l’opposizione aveva presentato una mozione per discutere della questione, visto che i dialoghi precedenti tra Christian Puricelli, figlio dello storico gerente Benvenuto, e Mauro Guerra, rappresentante della Fondazione Isola Comacina, avevano portato a un nulla di fatto. La questione ha quindi assunto a tutti gli effetti i connotati di un caso politico.
Di silenzi e ipotesi
Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo i motivi che hanno portato la Fondazione Isola Comacina a intimare la disdetta ai gestori della celebre Locanda sul lago di Como. Il giorno da segnare sul calendario con un circolino rosso è il 7 ottobre 2019, un lunedì nero per lo storico oste Benvenuto Puricelli e il figlio Christian che si sono visti recapitare la disdetta «senza nessuna motivazione», come ci aveva spiegato lo stesso Christian Puricelli quando il Corriere del Ticino aveva iniziato a interessarsi della storia. Ma le spiegazioni dai membri del Consiglio di Amministrazione sui reali motivi stentavano ad arrivare. Così, dopo un tentativo di mediazione legale e vari battibecchi tra avvocati, il contenzioso è finito davanti ai giudici. Il processo, ci dice Christian, «inizierà nei prossimi mesi, forse già a ottobre». La Locanda, tra l’altro, aveva già abbassato momentaneamente le serrande a causa di un guasto all’impianto di depurazione che doveva essere rimesso a norma. Della riparazione, però, non si è mai fatta carico la proprietà che ha preferito inoltrare la disdetta ai gestori.
Le reali motivazioni del gesto sono tuttora sconosciute visto il muro di silenzio dietro cui si sono trincerati i proprietari. Voci di paese, però, parlano di problemi con il rappresentante della Fondazione, nonché sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra.
Oltre 5 mila firme di affetto
La chiusura dell’iconica Locanda ha avuto così tanta eco che è stata attivata una petizione online dal titolo «Salviamo la Locanda dell’Isola Comacina». I promotori hanno spiegato che «dal 1947, quindi da più di 70 anni, la Locanda ha valorizzato l’Isola Comacina e la regione circostante in maniera significativa. Con la sua gestione familiare e il suo menù unico e tipico ha fatto conoscere l’isola in tutto il mondo». Attualmente le sottoscrizioni hanno raggiunto quota 5.300 – ci conferma Christian –, e nel corso della sua lunga storia, contraddistinta da un’accoglienza e un folclore che incarnano perfettamente la cultura del posto, la Locanda ha offerto ospitalità a celebrità del calibro di Brad Pitt, George Clooney, Elton John, Arnold Schwartzeneger, Silvester Stallone e Gianni Versace.