Sotto la lente

«La Città si dimostra anche stavolta virtuosa»

Bellinzona: il capodicastero Ambiente Giorgio Soldini si esprime sulla decisione di passare a un sistema di raccolta della plastica gestito in Ticino, a Riva San Vitale – «Meno impatto ambientale e la tassa base non aumenterà»
Giorgio Soldini. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
16.10.2023 16:35

«La tassa base non aumenterà in quanto il cambiamento avrà impatto zero. Diminuirà, per contro, il costo del sacco della plastica che passerà da 2.50 a 2.20 franchi. La Città dimostrerà ancora una volta di essere virtuosa e lungimirante nella raccolta e nel riciclaggio della plastica facendo, nel contempo, un bel passo avanti a livello ambientale e allineandosi alle indicazioni del Cantone entrate in vigore il 1. giugno scorso». Giorgio Soldini è un capodicastero Ambiente soddisfatto. Dopo aver già fatto scuola nel 2019 introducendo il progetto pilota denominato «Sammelsack» affidandosi all’azienda InnoRecycling di Eschlikon (Comune turgoviese di quasi 4.500 abitanti), entro un anno Bellinzona passerà ad un sistema interamente gestito in Ticino. Da chi? Al momento non si fanno nomi, ma dovrebbe trattarsi della Fratelli Puricelli SA di Riva San Vitale che dispone di un impianto di separazione, al quale si è aggiunto da poco uno di lavaggio e granulazione. Grazie alla tracciabilità sarà garantita trasparenza alla filiera.

Le criticità emerse

Lo smaltimento della plastica attraverso il «Sammelsack» non è esente da criticità, mancando appunto chiare indicazioni sul tracciamento delle tipologie ritenute meno idonee per il riciclaggio. Ad esempio un terzo della plastica mista viene riciclato all’estero, nell’Unione europea (in primis l’Austria) ma anche in Asia; un altro terzo viene utilizzato come combustibile in cementifici e/o termovalorizzatori. In termini di trasporto l’impatto è tutt’altro che indifferente. Ecco perché la Città ha optato per un sistema «made in Ticino», seguendo a questo proposito l’auspicio del Consiglio di Stato, ossia la raccolta separata di specifici tipi di plastiche da riciclare alle nostre latitudini. Il passaggio sarà graduale ed avverrà sull’arco di 12 mesi. In questo modo si eviteranno i trasporti Oltralpe tramite autocarri e si concentrerà la raccolta «sulle materie plastiche di più efficace riciclo, segnatamente il polipropilene (PP) ed il polietilene (PE)». I cittadini potranno continuare a lasciare i sacchi da 60 litri negli ecocentri di Carasso, Giubiasco, Claro e Sementina.

Diminuisce il costo del sacco

Il costo del sacco, l’abbiamo scritto all’inizio, diminuirà (da 2.50 a 2.20 franchi). Grazie all’autofinanziamento dovuto alla vendita di questi ultimi la novità non dovrebbe generare costi supplementari e, oltretutto, garantirà il principio della causalità. «La transizione sarà accompagnata a tempo debito da un’adeguata informazione al fine di facilitare l’utenza nella selezione delle plastiche riciclabili (PP e PE). Le altre dovranno invece essere riposte nel normale sacco verde per i rifiuti solidi urbani e saranno smaltite nel termovalorizzatore di Giubiasco», puntualizza l’Esecutivo della capitale. Secondo il quale il nuovo sistema offrirà «maggiori garanzie in termini di verifica e tracciabilità, quindi di effettiva riduzione del carico ambientale».

Sensibilità accresciuta

Come si leggeva nello studio commissionato dallo stesso Municipio nel 2020 e confermato dalla InnoRecycling, «l’interesse dei cittadini di Bellinzona nel riciclare le plastiche è maggiore rispetto ad altre realtà monitorate in Svizzera». All’inizio, d’altronde, il «Sammelsack» è stato un successo «con un’importante adesione da parte della popolazione», rileva il capodicastero Ambiente Giorgio Soldini. Ogni anno, in media, vengono raccolte 130 tonnellate di plastica. Basti ricordare che nei primi nove mesi erano stati venduti 105 mila sacchi ed il 60-70% della plastica era risultata essere riciclabile. Un progetto, pertanto, visto di buon occhio dall’utenza anche perché - non va negato - all’inizio era stato sostenuto da un incentivo finanziario da parte della Città. Da quando è venuto meno sono parimenti diminuiti pure i quantitativi raccolti. La speranza è che l’accresciuta sensibilità ambientale dimostrata in questi quattro anni non vada smarrita.

Rispondendo ad un’interpellanza di Alessandro Lucchini (Unità di sinistra-Partito comunista), lo scorso giugno l’Esecutivo aveva specificato che «non si ritiene necessariamente controproducente proporre ai cittadini un servizio diverso ma comunque altrettanto e/o maggiormente valido. Sulla base delle esperienze attuali risulta difficile immaginare (...) la convivenza di due sistemi diversi».

Da sapere

Il 1. giugno scorso sono entrate in vigore, in Ticino, le nuove normative intese a disciplinare la raccolta della plastica. Su decisione del Consiglio di Stato, e dopo preavviso dell’Ufficio federale dell’ambiente, è stato modificato il Regolamento di applicazione dell’ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti. I Comuni hanno l’obbligo di introdurre la raccolta separata di due tipologie di plastiche, il polipropilene ed il polietilene. Bellinzona già ora rispetta le prescrizioni cantonali, tuttavia intende ora fare un ulteriore passo avanti. Molti enti locali, per contro, hanno chiesto tempo per adeguarsi alle direttive.

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