Tuffo nel passato

La Disneyland momò che non volle nessuno

Sono trascorsi 50 anni da quando fu presentato il progetto per realizzare un enorme parco divertimenti tra Novazzano e Coldrerio – Avrebbe dovuto chiamarsi Pisulino City e ospitare decine di attrazioni – L’iniziativa provocò una sollevazione popolare
Uno dei luoghi più famosi di Gardaland; attrazioni con l’acqua non sarebbero mancate nemmeno nella Pisulino City. © Shutterstock
Lidia Travaini
24.01.2022 06:00

Se le cose fossero andate diversamente oggi il Mendrisiotto ospiterebbe un gigantesco parco divertimenti. Simile a Gardaland o Disneyland, con tanto di villaggio Far West, piscina per i delfini, rapide per le canoe e chi più ne ha più ne metta. A collegare le varie attrazioni ci sarebbe stata una cabinovia di 400 metri.

Non stiamo delirando. Era già tutto pronto, almeno sulla carta. Ma la gente bocciò in modo perentorio il disegno, che sfumò.

Circa 300.000 metri quadri
Sono trascorsi 50 anni da quando il Mendrisiotto è stato al centro di un progetto che chiamare ambizioso è forse riduttivo. Avrebbe dovuto portare alla costruzione di un parco divertimenti di 300.000 metri quadri tra Novazzano e Coldrerio (a titolo di paragone oggi Gardaland occupa circa 600.000 metri quadri). Si sarebbe chiamato Pisulino City, un nome che richiamava il suo ideatore e promotore: il noto comico e attore italiano Raffaele Pisu (il «papà» del pupazzo Provolino e conduttore di Striscia la notizia negli anni Novanta).

Due votazioni nette
Ad accogliere il parco divertimenti avrebbe dovuto essere la località Motta, tra Coldrerio a Novazzano (tra la località Fornace e le masserie della Motta e del Loi). Un comparto dove nel frattempo è stata ad esempio realizzata l’omonima discarica. A quel tempo però l’area era praticamente incontaminata (lo è ancora oggi, in gran parte) e questa sua natura fu una delle ragioni principali che spinse la popolazione del distretto ad opporsi (vi furono due votazioni, una a Novazzano e una a Coldrerio, ci torneremo tra poco).

Le ricadute sul territorio e sull’ambiente del progetto furono due delle ragioni principali che spinsero i momò a respingere l’iniziativa. Gli 800.000 visitatori annui stimati (con punte di 5.000 ospiti al giorno nel weekend) e i 1.200 parcheggi che sarebbero stati realizzati fecero inoltre temere incolonnamenti e caos viario. E anche in questo ambito in 50 anni sembrano cambiate poche cose.

Il progetto fu presentato durante una conferenza stampa che si tenne a Mendrisio alla fine del 1972, con tanto di plastico tridimensionale. Vi partecipò anche Tito Tettamanti, che con Pisu era a capo dell’iniziativa. Costo stimato dell’operazione: 15 milioni di franchi (che oggi sarebbero almeno 10 volte tanto).

Il progetto - che nei giorni scorsi è stato ricordato in una pagina Facebook dedicata al passato momò - provocò sin da subito una sollevazione popolare che culminò nel 1973 con due votazioni consultive a Novazzano e Coldrerio. In entrambi i Comuni il progetto fu bocciato da circa il 90% dei votanti e i promotori furono costretti ad alzare bandiera bianca.

La zona verde denominata Motta che avrebbe dovuto accogliere il parco divertimenti

Per grandi e piccini
Ma cosa prevedeva il progetto? Il parco avrebbe dovuto essere realizzato in diverse tappe. Nella prima fase si prevedevano svariati centri di divertimento riservati ai bambini, un padiglione amministrativo con negozi e uffici e ristoranti. Vicino alla cantonale sarebbe stato inoltre realizzato il grande parcheggio, da dove sarebbe partita anche la cabinovia di 400 metri.

Tra le attrazioni previste (l’elenco lo «rubiamo» da una pubblicazione del Comune di Coldrerio) vi era un villaggio Piccola Europa, una piscina con i delfini, un Villaggio del West, un cinema per bambini, il Circorama che avrebbe proiettato immagini dei luoghi più suggestivi della Svizzera, un planetario, un trenino a vapore e il Parcolibero costituito da una zona di svago a contatto con la natura. L’idea era di far divertire grandi e piccini: per gli adulti si intendeva creare un rally automobilistico, una Mongolfiera, un tappeto volante, rapide con canoe e l’attrazione «Barca scontro». Per i bambini si immaginava la «Camera d’aria», un labirinto di gomma, il «Carosello», una barca di Peter Pan e uno spettacolo di marionette. Parlando di fasi del progetto, la seconda prevedeva alberghi, piscine e campi sportivi.