La donna che indossa tre antilopi

BREGAGLIA - Il prezzo può variare tra i 4.000 e i 40.000 franchi perché la lana con la quale è prodotto è pregiatissima, talmente è calda e fine. Lo scialle di shahtoosh è ricavato dal pelo dell'antilope tibetana Pantholops hodgsonii (detta anche «chiru»), animale in via di estinzione: dal milione di capi ancora in circolazione all'inizio del ventesimo secolo si è scesi agli attuali 70-75.000 esemplari. Una carneficina. Non sappiamo se la donna fermata quasi un anno fa (10 marzo 2016) al valico doganale di Castasegna, in valle Bregaglia, fosse a conoscenza di questi particolari. Di sicuro al collo indossava una sciarpa che conteneva delle fibre di quel costoso tessuto. I ligi funzionari dell'Amministrazione federale delle dogane se ne sono accorti e hanno preso in consegna la pashmina. La legittima proprietaria ha inoltrato ricorso contro il sequestro al Tribunale amministrativo federale (Taf) che, con sentenza del 2 febbraio pubblicata online negli scorsi giorni, lo ha respinto.
«L'ho acquistata in una bancarella»
Il Corriere del Ticino è in grado oggi di fornirvi i particolari di questa vicenda decisamente singolare. La donna si è difesa affermando di aver acquistato la sciarpa, dal grande valore affettivo, quattro anni prima, da un venditore ambulante, per 70 euro. L'uomo le assicurò che era di lana mista cachemire, «dichiarazione confermata da due testimonianze scritte», si legge nella sentenza. La signora, pertanto, non sapeva che era di shahtoosh e che soprattutto dal 1979 il suo commercio è vietato a livello internazionale sulla base della convenzione sulla conservazione delle specie. Per produrre uno scialle, infatti, vengono uccisi 3-5 capi. Sta di fatto che l'Amministrazione federale delle dogane ha dato la possibilità alla donna di provare che la sciarpa fosse stata confezionata con la lana di un animale abbattuto prima del 1979.
Tutti i dettagli di questa singolare vicenda sul CdT in edicola oggi a pagina 12.