Mendrisio

La Filanda è resiliente: il 2020 supera le aspettative

Il bilancio annuale tratteggia dati in calo rispetto al 2019: i visitatori sono diminuiti del 36%, ma la struttura è stata chiusa circa 100 giorni - Grazie anche alle iniziative organizzate all’esterno, la media di presenze giornaliere è stata di 331 persone - Successo per l’attività della biblioteca
© CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
08.04.2021 06:00

«In campo culturale il fatto più importante, per il Mendrisiotto, è stato la nascita a Mendrisio della Filanda, diventata un centro sociale impegnato non solo a diffondere la cultura ma anche a combattere la solitudine». È una citazione del poeta e scrittore momò Alberto Nessi, probabilmente il più noto del nostro cantone, a fare da preambolo al rapporto di attività 2020 della Filanda. Citazione tratta da un’intervista rilasciata a questo giornale in cui Nessi parla dei cambiamenti positivi vissuti dal distretto e che richiama la «vocazione prima» del centro culturale, la cui importanza è ulteriormente accentuata dalla pandemia in corso.

«Più positivo del previsto»

Sui dati riportati e spiegati nel documento da poco pubblicato il coronavirus incide in modo sensibile. Le restrizioni imposte per limitarne la diffusione hanno infatti limitato anche l’attività del centro culturale. L’anno è tuttavia da considerare «positivo», anche di più «di quanto ci si poteva aspettare».

Diamo i numeri

La prima ragione di questa affermazione è da ricercare nelle cifre riguardanti la frequentazione. Nel 2020 la Filanda ha accolto 88.350 persone, registrando una diminuzione del 36% rispetto agli oltre 137.000 visitatori del 2019 (che è stato il primo anno completo del centro culturale, inaugurato nel settembre 2018). Una drastica diminuzione delle visite è stata registrata durante il lockdown della scorsa primavera (quando il centro è anche stato chiuso per due mesi) e dallo scorso autunno, parallelamente al progressivo inasprimento delle misure anti COVID.

La diminuzione delle visite è da analizzare in relazione al numero dei giorni di apertura, anch’esso diminuito rispetto al 2019 del 27% (la Filanda nel 2020 è restata aperta 267 giorni, l’anno prima 354). La media giornaliera di presenze si è dunque mantenuta abbondantemente sopra le 300 unità: 331 persone (nel 2019 erano state 387).

Piazzale protagonista

Consapevoli (e orgogliosi) del loro ruolo e della loro vocazione filanderi e responsabili del centro culturale si sono reinventati per proporre attività e occasioni di incontro malgrado le restrizioni. Un esempio di questo comportamento resiliente sono le attività e gli eventi organizzati all’esterno durante i mesi caldi. Il piazzale fuori dal centro culturale è stato così sfruttato per la prima volta - si evidenzia nel rapporto annuale -, riscuotendo un buon successo: «L’iniziativa è piaciuta soprattutto alle numerose persone rimase a casa in un periodo generalmente dedicato alle vacanze. Nel 2020, contrariamente a quanto registrato in passato, (...) la Filanda è stata per molti un punto di riferimento anche estivo».

La biblioteca controcorrente

Ciò che alla Filanda nel 2020 non è mai stato interrotto è il lavoro della biblioteca che occupa buona parte dei suoi spazi. Anche in questo caso sono state studiate e messe in atto, in tempo record, modalità alternative al prestito sul posto, con ad esempio la consegna a domicilio in tutto il Mendrisiotto nel momento del lockdown.

Questo ha permesso di contenere la diminuzione dei prestiti, che sono stati circa 40.000 (il 14% in meno del 2019).

A reinventarsi non sono stati solo i responsabili della Filanda, ma anche gli utenti. Ne è la prova il grande successo registrato dai media digitali disponibili sulla piattaforma del Sistema bibliotecario ticinese (SBT). «L’accesso ai numerosi media digitali (audiolibri, e-book, quotidiani e riviste, musica, eccetera) ha conosciuto un grande successo. Ciò spiega come anche in un anno così particolare, si siano potuti acquisire oltre 300 nuovi aderenti alla rete SBT grazie alle tessere bibliotecarie emesse alla Filanda».

Relazioni da riconquistare

Il calo più drastico registrato è quello relativo agli appuntamenti che la Filanda ha potuto ospitare. Nel 2020 sono stati 1.013, contro i circa 1.600 dell’anno precedente. A far le spese con la pandemia, si precisa, sono tutte le categorie di attività che il centro normalmente ospita: atelier artistici, momenti di gioco in gruppo, corsi e servizi per la popolazione (In-forma la memoria, Gruppo aiuto Alzheimer, corsi di lingua, momenti informativi con la Croce Rossa, eccetera), incontri culturali, concerti, e molto altro. «Alcuni di questi servizi sono diventati importanti per numerose persone. (...) Nel dopo pandemia la Filanda si prefigge di lanciare nuove proposte più mirate alla promozione della salute mentale attraverso la riconquista di relazioni umane», è la promessa, ma anche un auspicio.

Tanto volontariato e regali in quantità

Cuore e anima della Filanda sono i filanderi, i volontari che garantiscono la sua apertura prolungata. Si tratta di circa 80 persone, tra i 12 e gli 83 anni, che nel 2020 hanno garantito oltre 10.100 ore del loro tempo alla comunità. «Il periodo di lockdown ha addirittura permesso di rafforzare i rapporti tra i filanderi. Spontaneamente, chi godeva di maggiore autonomia, si è messo a disposizione di chi era più isolato e vulnerabile».

Durante il 2020 alla Filanda sono giunti anche molti regali. «L’obbligo di stare in casa ha indotto molte famiglie a fare ordine. Ne è scaturito l’arrivo di tante donazioni di libri, giocattoli, DVD, eccetera». I filanderi hanno selezionato il materiale e hanno integrato nel catalogo 400 libri donati. «Sommati ai 2.300 volumi acquistati da SBT il catalogo si è nuovamente arricchito in modo importante». Il resto del materiale donato è stato regalato a piccole biblioteche, enti e associazioni.

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