Trasporti

La funicolare di Locarno si risana ma lascia a terra i disabili

Costi eccessivi per adeguare l’impianto: «Chi è in sedia a rotelle può utilizzare i bus»
La storica vettura della funicolare Locarno-Madonna del Sasso. ©FLMS
Mauro Giacometti
27.01.2022 06:00

Il risanamento milionario tuttora in corso della storica funicolare Locarno-Orselina non porterà sostanziali benefici ai disabili. Chi è in sedia a rotelle, dunque, dovrà continuare a servirsi di auto private o bus per raggiungere il santuario della Madonna del Sasso. «I costi di adeguamento delle porte e delle pedane delle storiche vetture - protette come bene culturale d’interesse cantonale, ndr - e degli interventi alle stazioni di partenza e arrivo della funicolare per le esigenze dei visitatori disabili sarebbero stati eccessivi», conferma l’architetto Paolo Pedrazzini, presidente della Fondazione della Funicolare Locarno-Madonna del Sasso SA, proprietaria dell’impianto di risalita cittadino. E dopo aver esaminato il «dossier risanamento» allestito dalla Fondazione, anche il Cantone, tramite l’Ufficio beni culturali nonché l’associazione «inclusione andicap ticino» hanno dovuto «obtorto collo» prendere atto delle obiettive difficoltà tecniche e di budget per adeguare la funicolare alle esigenze delle persone disabili.
Costruite 60 anni fa

«Sono vetture di oltre 60 anni, quando c’erano altri criteri costruttivi e la sensibilità nei confronti dei disabili non era così sviluppata. Intervenire sulla struttura, in particolare sulla larghezza delle porte e sui pianali, per renderle conforme all’accesso di una persona in sedia a rotelle, comportava non solo un consistente onere, ma anche lo stravolgimento della carrozzeria delle due vetture. Vetture che, sottolineo, sono tutelate a livello cantonale dal punto di vista storico e culturale», spiega Simonetta Biaggio-Simona, responsabile dell’Ufficio dei beni culturali, confermando di aver concesso l’approvazione del risanamento conservativo «tout court» della funicolare. «Abbiamo chiesto una deroga alla legge sui disabili per i trasporti pubblici all’Ufficio federale dei trasporti, allegando la documentazione del Cantone e dell’associazione inclusione andicap - sottolinea Pedrazzini -. Confidiamo dunque in una decisione favorevole da parte di Berna, anche perché abbiamo ribadito che attraverso i bus delle FART, che hanno tutti l’accesso facilitato, il santuario della Madonna del Sasso è comodamente raggiungibile dalle persone in carrozzella. D’altra parte, se proprio si vuole utilizzare la nostra funicolare, abbiamo del personale a disposizione per aiutare chi non può muoversi autonomamente», evidenzia il presidente della Fondazione.
I tempi si allungano

Fatto sta che dopo una spettacolare operazione di distacco dai binari e trasporto oltre San Gottardo effettuata all’inizio dello scorso mese di novembre, le due vetture blu e inclinate della funicolare cittadina sono ancora sotto i ferri del personale della ditta bernese Calag, specializzata in restauri conservativi. «I tempi di esecuzione dei lavori si sono un po’ allungati - precisa l’architetto Pedrazzini -. Pensavamo di riattivare il servizio dalla metà di marzo, ma probabilmente riapriremo in aprile, dopo Pasqua. Nel frattempo stiamo ultimando gli interventi sui binari, sul ponte in traliccio d’acciaio sulla Ramogna, sul viadotto in blocchi di pietra e dentro il tunnel.
Dalla città alla collina

Già nel 1896 Francesco Muschietti, Giuseppe Varenna e Domenico Rigola inoltrarono una domanda di concessione per la costruzione di una funicolare che portasse da Locarno al Santuario della Madonna del Sasso. Fu però grazie alla volontà di Giovanni Pedrazzini che il 19 giugno 1903 fu creata la Società della Funicolare. Il progetto edile venne allestito dall’ingegnere bleniese Giuseppe Martinoli, quello tecnico ferroviario dall’ingegnere zurighese Bosshard. Il percorso di poco più di 800 metri costeggia il torrente Ramogna, un po’ sulla destra un po’ sulla sinistra, attraversando il territorio di tre comuni, Locarno Muralto e Orselina. La spettacolarità del tracciato è indubbiamente il viadotto di undici archi dove la pendenza tocca il 30 per cento. L’esercizio della funicolare iniziò il 1° marzo 1906 e durante il primo anno di pieno esercizio, cioè il 1907, furono trasportate 116.529 persone e 611 cani. Negli ultimi dieci anni le vetture blu della Locarno-Santuario Madonna del Sasso hanno trasportato una media di 350.000 passeggeri l’anno.